Don Marino Ruggero: il prete che ha nascosto fino all’altroieri i pedofili di Padova

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2020-01-16

Il tribunale ecclesiastico di Padova sta processando un prete perché avrebbe avuto relazioni con alcune donne. Ma lui, in un’intervista, fa sapere che ha un elenco di preti pedofili che esercitano attualmente a Padova. Perché non va dal magistrato allora?

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È iniziato lunedì davanti al tribunale ecclesiastico di Padova, per “comportamenti non consoni… inerenti agli impegni derivanti dall’obbligo del celibato per i preti” il processo canonico nei confronti di don Marino Ruggero, sacerdote padovano dimessosi il 2 gennaio scorso da parroco di San Lorenzo in Roncon ad Albignasego (Padova). Lo rende noto la diocesi euganea, che ha avviato il procedimento su mandato del vescovo, mons. Claudio Cipolla. A don Ruggero, “alla luce di precise accuse avvalorate da prove – precisa la nota – vengono contestati comportamenti non consoni allo stato clericale, inerenti agli impegni derivanti dall’obbligo del celibato per i preti”.

Don Marino Ruggero: il prete che ha nascosto i pedofili fino all’altroieri

Il sacerdote, in difesa del quale i parrocchiani nei giorni scorsi avevano espresso solidarietà, era salito alla ribalta delle cronache locali per alcune prese di posizione su alcuni temi come l’immigrazione e la legittima difesa, vicine a quelle della Lega. Le sue dimissioni erano state attribuite a queste sue opinioni. “Don Marino, contrariamente a quanto finora egli stesso ha dichiarato pubblicamente – precisa invece la nota della diocesi di Padova – era a piena conoscenza dell’ambito delle accuse a lui rivolte, che hanno portato il vescovo a disporre un’indagine previa e successivamente al fermo invito a dimettersi spontaneamente, proprio per dargli la possibilità di difendersi nelle sedi adeguate dalle accuse che gli sono state rivolte”.

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«Alla luce di precise accuse avvalorate da prove, gli vengono contestati comportamenti non consoni allo stato clericale, inerenti agli impegni derivanti dall’obbligo del celibato per i preti», aveva spiegato la Curia. Don Marino avrebbe dunque avuto relazioni femminili non concesse in ambito ecclesiastico. Relazioni, però,che lui pubblicamente continua a negare. Lo stesso sacerdote aveva provocato diversi mal di pancia tra i suoi superiori anche negli anni passati, fin da quando da parroco di Teolo si presentò ad un provino per il Grande Fratello. Sono invece degli ultimi mesi le prese di posizione contro il «problema dei Rom» e a favore della legittima difesa.

Don Marino e i preti pedofili di Padova

Ma questi sono, appunto, affari da preti all’interno di un’istituzione che nega la modernità da quando è al potere. In finale, se Don Marino ha avuto relazioni femminili sono affari suoi e della curia che gli ha dato fiducia. Quello che colpisce è invece quanto ha riferito lo stesso prete al Gazzettino martedì 14 gennaio: in un’intervista rilasciata a Gabriele Pipia ha sostenuto di avere prove che ci sono preti pedofili a Padova oggi a capo di grandi parrocchie:

«Se questo è il metodo che usano, allora io sono vendicativo e inizio a fare l’elenco, con tanto di prove, di preti pedofili, gay o che hanno la donna che ha abortito, che sono a capo di grandi parrocchie della Diocesi di Padova».

La sua è un’affermazione molto netta e pesante.
«Sì, ma non ho problemi. So bene chi sono e dove sono questi preti, ma i loro nomi non sono mai stati resi pubblici. Lo ripeto. Se loro si comportano con me in modo scorretto, allora io lo faccio in modo sicuro e con delle prove. Mi denuncino pure, non ho problemi».

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Lei, invece, denunce ne ha mai presentate?
«Io dico solo che ho un mio avvocato e l’ho già consultato per valutare come andare avanti in questa storia. Ripeto, non devono esserci due pesi e due misure. Il trattamento deve essere uguale per tutti. In ogni caso, se sono scomodo che me lo dicano: a quel punto cambierò Diocesi».

L’accusa che Don Marino Ruggero è gravissima, perché parla di un reato nei confronti dei bambini perpetrato da preti suoi colleghi. Ma soprattutto questa è una denuncia a mezzo stampa che si ritorce contro di lui: se davvero sa di queste pratiche, perché la sua coscienza di buon cristiano non l’ha portato a denunciarle prima? E perché parla adesso di vendetta invece di correre a denunciarle ora? Non averlo fatto finora significa che lui ha oggettivamente protetto preti pedofili. La sua coscienza di buon cristiano cosa dice al proposito?

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