Domenico Messinese: il sindaco di Gela verso l'espulsione

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2015-12-30

Il Direttorio e Casaleggio studiano la situazione. Si va verso l’addio

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Il caso di Domenico Messinese, il sindaco di Gela che ha messo alla porta tre assessori del MoVimento 5 Stelle, sembra pronto a chiudersi con un’espulsione. Il Fatto Quotidiano riferisce che dopo la petizione per il ritiro del simbolo della storia si sta occupando il direttorio con Gianroberto Casaleggio:

Il caso gelese, infatti, è al vaglio dei parlamentari che compongono il direttorio, e lo stesso Gianroberto Casaleggio si sta occupando della questione. “Casaleggio avrebbe dovuto rispondere quando gli sottoponevo i problemi del territorio e invece non l’ha fatto: questa è una città dove si muore di tumore, dove il lavoro non esiste più. Noto invece che è più importante discutere di simboli”, si difende il primo cittadino, che a questo punto rischia di essere il primo sindaco espulso dai 5 Stelle. “Io –dice –sono tranquillo: non mi serve un simbolo per essere onesto. E a differenza di molti altri ho un lavoro, cheho messoda parte per servire la città”.
In caso di espulsione è quindi pronto a dimettersi? Messinese nicchia: “Fin ché riuscirò a lavorare per il bene dei gelesi, che mi hanno eletto, rimarròal mio posto”. Nelle prossime ore, dunque, a Gela la bandiera dei 5 Stelle rischia di finire ammainata. Solo l’epilogo di una tribolata avventura condita dal fuoco incrociato delle polemichegià primadelballottaggio, quando Messinese si era fatto immortalare mentre abbracciava Lucio Greco, candidato di una lista civica vicina al Nuovo Centrodestra. Dopo essere stato sconfitto al primo turno, Greco aveva annunciato il suo sostegno ai pentastellati: nell’ottobre scorso il comune gli ha conferito due incarichi legali del valore di 11 mila euro.

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In realtà non sarebbe questo il primo caso di sindaco a 5 stelle espulso dal MoVimento. È successa la stessa cosa a Comacchio un anno fa. Il 5 Stelle che aveva espugnato la roccaforte del governatore siciliano Rosario Crocetta grazie anche all’appoggio del candidato sindaco di una lista vicina al Nuovo Centrodestra alle ultime amministrative potrebbe quindi chiudere qui la sua esperienza con i grillini. “Non rappresenta più il M5s” hanno detto quattro dei cinque consiglieri del gruppo pentastellato e i tre assessori esonerati proprio ieri dal sindaco. I quali chiedono ai vertici regionali e nazionali del Movimento di espellere Messinese dal Movimento e di togliere il simbolo M5s dalla sua giunta: una richiesta che potrebbe non cadere nel vuoto.

Il M5S di Gela chiede l’espulsione del sindaco di Gela

«I potentati economici che per decenni hanno condizionato la politica a Gela hanno fatto breccia anche sul sindaco, Domenico Messinese, che non rappresenta più il M5s», hanno detto, nel corso di una contro-conferenza stampa ieri, quattro dei cinque consiglieri del gruppo pentastellato e i tre assessori esonerati ieri dal sindaco, rispondendo così alle accuse di inefficienza rivolte da Messinese ai suoi collaboratori “licenziati”. Accuse che gli interessati respingono ricordando che i loro studi e i loro progetti non sarebbero mai stati presi in considerazione dal sindaco. “Per noi, come da programma – è stato puntualizzato da consiglieri ed ex assessori – erano tre i temi su cui si doveva sviluppare l’impegno amministrativo: rifiuti, condono edilizio e risanamento ambientale. Messinese, invece, ci suggeriva di lavorare su car sharing e casa dell’acqua, dimostrando maggiore interesse per le proroghe di appalti, scaduti e chiacchierati, e per l’accordo di programma con Eni sulla riconversione della raffineria che il M5s aveva sempre contestato e rifiutato”. Ora, dichiarandosi apertamente all’opposizione di questa giunta comunale, chiedono ai vertici regionali e nazionali del M5s di ritirare il simbolo e di espellere Messinese dal movimento.  In più, uno dei due meet-up, i tre assessori defenestrati e quasi per intero la rappresentanza in consiglio comunale di 5Stelle accusano da tempo il sindaco di “metodi clientelari” e di avere una posizione “filo-Eni”  nella vertenza sul futuro del polo industriale. In questo momento il primo cittadino può contare su una “maggioranza” virtuale composta da un solo consigliere comunale su 30. La petizione su Change.org, aperta da Andrea Giuseppe Araldo e con altre 92 firme, riporta questo testo:

Con le elezioni del Giugno 2015, i Gelesi hanno scelto non tanto la figura individuale di Domenico Messinese, ma una squadra di persone, tra cui assessori e consiglieri, ritenute competenti, autorevoli ed affidabili. Persone che già da diversi anni avevano mostrato il loro impegno e le loro capacità, ciascuno nel proprio ambito.
Subito dopo la sua elezione, il sindaco Messinese si è cominciato a liberare di loro, con scuse inconsistenti e false (“non mi informavano abbastanza”, “remavano contro”). Di fatto, la giunta che abbiamo adesso non rappresenta più il nostro voto. Messinese ci ha preso tutti in giro, sbandierando una squadra di assessori e consiglieri per convincerci a dargli il voto e poi scaricandoli immediatamente, per poter tranquillamente e dittatorialmente farsi i fatti suoi, senza nessun bastone fra le ruote.
Ecco i defenestrati, finora:
– Fabrizio Nardo, ambiente
– Nuccio Di Paola, lavori pubblici
– Petro Lorefice, trasporti e territorio
– Ketty Damante, servizi sociali
Noi non possiamo accettare questo. Se abbiamo un briciolo di dignità, chiediamone le dimissioni. Non possiamo vivere in una comunità il cui capo, che dovrebbe proteggerci e lavorare per noi, si prende invece gioco della nostra volontà.

 

Leggi sull’argomento: Domenico Messinese: il sindaco di Gela caccia tre assessori del M5S

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