Come cambiano i divieti di spostamento dal 4 maggio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-21

Si potrà passeggiare anche lontano da casa ma da soli, massimo in due se non si tratta di conviventi e mantenendo la distanza. Mascherina e guanti serviranno anche per spostarsi a casa dei familiari quando non si può stare ad almeno un metro uno dagli altri. Ma con queste precauzioni sarà possibile tornare ad incontrarsi

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I divieti di spostamento cambieranno dal 4 maggio. Questa, annuncia oggi il Corriere della Sera,  è la linea del governo sulla «fase 2». Sul tavolo del presidente Giuseppe Conte c’è il rapporto dell’Inail che indica il percorso per «la rimodulazione delle misure nei luoghi di lavoro». E su quel documento si baserà la strategia per dare il via libera alle attività produttive e ai negozi. Anche con date e modi diversi da regione a regione. Ma consentendo alle persone di uscire anche senza «comprovati motivi» per andare a trovare un parente o fare una passeggiata. Ma, scrivono Fiorenza Sarzanini e Monica Guerzoni, le riaperture saranno deliberate in base alle tipologie delle attività e alle età delle persone:

Si potrà passeggiare anche lontano da casa ma da soli, massimo in due se non si tratta di conviventi e mantenendo la distanza. Mascherina e guanti serviranno anche per spostarsi a casa dei familiari quando non si può stare ad almeno un metro uno dagli altri. Ma con queste precauzioni sarà possibile tornare ad incontrarsi. Il divieto di assembramento rimane — sia al chiuso, sia all’aperto — e servirà a proteggere soprattutto i giovani.

È probabile che questa misura non venga allentata subito, ma se davvero scenderà l’indice di contagio si potrà andare da un Comune all’altro e anche in altre regioni. E questo favorirà una ripartenza — sia pur graduale — del turismo. Molto dipenderà però dalla sicurezza che gli amministratori locali riusciranno a garantire rispetto alla tenuta del sistema sanitario. «L’importante — chiarisce il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri — è non trovarsi in una nuova emergenza. Un Comune che in inverno ha 1.000 abitanti dovrà attrezzarsi per poter contenere l’arrivo delle persone e in base a questa capacità ricettiva moduleremo le misure». Una sorta di «numero chiuso» che sarà calcolato sulla base della presenza di seconde case a strutture alberghiere.

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Come cambiano i divieti di spostamento dal 4 maggio (Corriere della Sera, 21 aprile 2020)

Per poter tornare nei bar e ristoranti bisognerà invece attendere che i locali siano «messi in sicurezza». Se nella prima fase si privilegerà il «cibo da asporto», poi si concederà la riapertura con mascherine e guanti per il personale, il distanziamento dentro e fuori e non escludendo — per le metrature più grandi — l’installazione di veri e propri divisori tra i tavoli.

Vanno «limitate le necessità di trasferte» e si deve favorire secondo l’Inail «l’utilizzo del lavoro a distanza» ma è «necessario rafforzare le misure di supporto per la prevenzione dei rischi connessi a questa tipologia di lavoro, in particolare fornendo assistenza nell’uso di apparecchiature e software nonché degli strumenti di videoconferenza,incoraggiando a fare pause regolari e tenendo conto della necessità di garantire il supporto ai lavoratori che si sentono in isolamento e a quelli che contestualmente hanno necessità di accudire i figli».

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