Attualità
Il CTS e la stretta sul distanziamento negli aerei
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-08-03
Come trapela da fonti vicine al Cts, la discussione si concentrerà non solo sui treni ma anche sulle norme che riguardano gli aerei. «Fino a questo momento c’è stata confusione» ammettono
Il Comitato Tecnico Scientifico, come anticipato ieri dal Messaggero, dopo le polemiche sui convogli dell’alta velocità a capienza dimezzata e soprattutto dopo il pressing dei ministri Paola De Micheli e Roberto Speranza, giovedì si riunirà «per uniformare le regole su tutto il territorio nazionale e per tutti i mezzi di trasporto». Come trapela da fonti vicine al Cts, la discussione si concentrerà non solo sui treni ma anche sulle norme che riguardano gli aerei. «Fino a questo momento c’è stata confusione» ammettono.
Sul tavolo finiranno però tutte le varie misure anti-contagio. Quelle che, tra una proroga ed un’ordinanza, nel corso degli ultimi mesi si sono stratificate creando anche situazioni paradossali. Posti dimezzati sui treni dell’alta velocità ma convogli regionali zeppi e senza aria condizionata ad esempio. Aerei completamente pieni e regioni come Lombardia, Liguria e Piemonte che rifiutano il distanziamento sugli autobus. L’idea è quella di realizzare in tempi stretti una «revisione complessiva» delle disposizioni relative alla sicurezza. In pratica «meno deroghe regionali e regole più uniformi a livello nazionale», sempre nell’ottica di «voler evitare che la curva epidemiologica possa prendere a salire» Si cercherà quindi di modificare la situazione sui treni magari mantenendo bloccati i cosiddetti posti faccia a faccia ma consentendo quelli posizionati in fila. Una soluzione che, fermo restando il rispetto di alcune condizioni come la misurazione della temperatura dei passeggeri e l’obbligo di mascherina, porterebbe ad aggirare davvero il limite di riempimento attuale del 50 per cento.
«Oggi a bordo dei velivoli non c’è distanziamento e nessun posto vuoto – accusano dai vertici delle aziende ferroviarie – È vero che loro hanno dei filtri che sanificano l’aria, ma anche noi abbiamo un sistema di areazione adeguato e approvato dal Mit, con il vantaggio di poter utilizzare aria esterna e non solo il ricircolo». Proprio per questo giovedì finiranno sul tavolo le deroghe concesse alle compagnie aeree. «Anche se c’è un protocollo internazionale che il Comitato ha validato a maggio, noi possiamo intervenire sui voli nazionali e su quelli in arrivo nella Penisola». Tuttavia, prima di ogni mossa, «bisognerà valutare la situazione del momento» e sperare «che la curva non sia risalita». Magari giocare d’anticipo per evitare che ciò accada però, potrebbe essere una buona idea.