Diritto penale: l'albo dei capri espiatori

di Tommaso Giancarli

Pubblicato il 2016-03-14

Data la recente crescita nel numero dei delitti irrisolti e il conseguente effetto negativo di ciò sulla popolazione, che nota con angoscia come molti fatti di sangue assai reclamizzati dai media a tutte le ore non vengano poi attribuiti a nessun colpevole, il che implica che vi siano dei crudeli assassini a piede libero, dato …

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Data la recente crescita nel numero dei delitti irrisolti e il conseguente effetto negativo di ciò sulla popolazione, che nota con angoscia come molti fatti di sangue assai reclamizzati dai media a tutte le ore non vengano poi attribuiti a nessun colpevole, il che implica che vi siano dei crudeli assassini a piede libero, dato tutto ciò, dicevamo, si è deciso di istituire un albo dei capri espiatorî.
L’idea, come si vede, è buona; ma passiamo a esaminarne il funzionamento. In pratica, dopo un certo periodo di tempo dal massacro o ammazzamento di turno, quando l’opinione pubblica è stanca di ascoltare e osservare i dettagli e vuole invece un responsabile del tutto, si procede a un semplice controllo: la magistratura ha già condannato qualcuno? Se sì, pace; se no, si convoca un bambino obeso e gli si ordina di pescare una palla da un ciaffo in tumultuosa rotazione (avendo cura di fermarlo prima dell’estrazione).

William Holman Hunt: The Scapegoat, 1854.
Il capro espiatorio, dipinto di William Holman Hunt (1854), City Art Gallery, Manchester, Regno Unito (fonte)

L’urna contiene i nomi di una serie di individui, usualmente poveri o comunque inutili, i quali, in cambio di ventisei euro e cinquanta al mese (tassati al 42%), acconsentono a scrivere il proprio nome nell’albo dei capri espiatorî. Giacché in Italia il numero di crimini è basso, ci sono buone probabilità di non dover mai finire in galera, continuando invece a percepire la parva mercede; ma la fortuna, come si dice, è cieca, e basta la goffaggine di un ispettore di Vigevano, il quale distrugga per sbaglio tutte le prove di un caso, per spedire all’ergastolo un tizio di Taranto con la erre moscia.
Ultimamente, tra l’altro, nell’ambito della più ampia rivoluzione liberale in corso in Italia, si fa un gran parlare del diritto di finire nell’albo dei capri espiatorî non per denaro, ma per passione e libera scelta; si valuta che in un paio di anni i poveri andranno in galera gratis o, al limite, in cambio di visibilità.

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