Economia
L'emendamento salva-direttori stranieri dei musei
Alessandro D'Amato 30/05/2017
Lorenzo Salvia sul Corriere della Sera oggi racconta che l’emendamento non rimetterà i cinque direttori al loro posto. E spiega a cosa servirà
L’emendamento di Mauro Guerra molto probabilmente non cambierà i termini della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale sul direttore straniero, ma metterà al riparo da altri ricorsi e assicurerà altri concorsi. Lorenzo Salvia sul Corriere della Sera oggi racconta che l’emendamento non rimetterà i cinque direttori al loro posto, e questo era pacifico visto che tra di essi soltanto uno era straniero mentre gli altri contro cui è stato fatto ricorso si sono “salvati” perché il proponente non aveva un interesse legittimo a proporlo. Poi spiega a chi e a cosa servirà:
L’emendamento del relatore Mauro Guerra (Pd) approvato ieri non rimette i cinque direttori al loro posto. Dopo la sentenza sono stati «congelati», sostituiti ad interim in attesa che il Consiglio di Stato decida sul ricorso del ministero. Ma prova a impedire un effetto domino: proprio in questi giorni è in corso la procedura di selezione per il nuovo direttore del Parco archeologico del Colosseo, a Roma. Sui 90 candidati ammessi all’esame orale quelli stranieri sono 14. In molti erano tentati di lasciar perdere, visto quello che è successo ai loro colleghi, insediati solo pochi mesi fa.
«È utile introdurre una norma interpretativa con cui diamo una garanzia anche per il futuro», dice per questo il ministro Franceschini, intervenuto ai lavori in commissione per sostenere l’approvazione della norma. L’emendamento approvato dice che nelle procedure di selezione pubblica internazionale non si applicano i limiti previsti per la pubblica amministrazione. E quindi non vale la «riserva» ai soli candidati italiani prevista invece per i posti che implicano l’esercizio diretto o indiretto di pubblici poteri o riguardano la tutela dell’interesse nazionale. Una mossa criticata dal Movimento 5 Stelle: «In questo modo provano a tappare alcune falle causate da loro stessi. Ma la barca è tutt’altro che in salvo».
L’emendamento, che nel frattempo è stato corretto da alcuni errori formali, mette quindi al riparo da futuri ricorsi in attesa di capire se con una qualche modifica potrà servire anche nel caso di Assmann. Intanto ieri è scoppiato il caso Eliseo:
C’è però un altro caso che si apre, sempre sulla manovrina che oggi arriverà nell’Aula della Camera con inevitabile voto di fiducia. Sono stati raddoppiati i fondi destinati all’Eliseo, storico teatro di Roma oggi guidato dall’attore Luca Barbareschi, ex parlamentare per il Popolo della libertà. Gli stanziamenti sono passati da 2 a 4 milioni di euro, sia per il 2017 sia per il 2018. Il governo aveva dato parere contrario. Ma sono state approvate due proposte identiche, presentate da Forza Italia e Pd. Prove (a teatro) di larghe intese.