Il “porno selfie” di Dino Giarrusso finito in rete

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-05-14

L’ex Iena ora in corsa per le europee nel MoVimento 5 Stelle in Sicilia dopo essere stato trombato alle elezioni politiche nel 2018 a Roma è stato involontario protagonista di un caso di revenge porn su Facebook

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Repubblica racconta oggi una storia molto curiosa a proposito di un “porno selfie” di Dino Giarrusso finito ieri sera in rete per un’oretta. L’ex Iene ora in corsa per le europee nel MoVimento 5 Stelle in Sicilia dopo essere stato trombato alle elezioni politiche nel 2018 a Roma è stato involontario protagonista di un caso di revenge porn su Facebook:

In un profilo del social network più popolare, ieri, è comparsa l’immagine di Giarrusso che si immortala mentre è in piedi in bagno, con la camicia alzata ben sopra la cintola. La foto pubblicata è tagliata e non si vedono le parti intime, ma il commento di chi ha pubblicato il post rimosso è esplicito e fa riferimento al fatto, evidentemente soltanto presunto, che il candidato dei 5 Stelle sia solito mandare foto di questo genere «alle sue amiche». «Ce l’avete tutti questa figurina, sì?», chiede l’autore del post.

La vicenda, ancora una volta, travalica i confini privati e — vista la dimensione pubblica dell’interessato e il sospetto che qualcuno possa utilizzare le immagini e i comportamenti personali di un candidato per fare campagna elettorale — diventa questione politica. Giarrusso, particolare non secondario, è l’autore dei servizi di denuncia su Fausto Brizzi, il regista accusato di molestie sessuali che, dopo un’inchiesta giudiziaria, è stato prosciolto dalle accuse. C’è qualcuno che fa girare questa foto per vendetta?

Repubblica raccoglie anche la reazione di Giarrusso:

«Cosa? Una mia foto intima su Facebook? Non ne so nulla. Ma dice davvero?» Il giornalista dice di non conoscere chi l’ha postata ma è molto irritato: «Denuncerò subito la vicenda alla polizia postale. E ricordo che chiunque faccia circolare foto di nudi senza segnalarlo alle autorità competenti — afferma Giarrusso — commette un reato». È possibile un collegamento con il caso Brizzi? «Non lo so e non mi interessa. Non voglio parlare di questo argomento».

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