Diciotti: le 937 persone in arrivo a Catania e la linea equilibrista di Salvini

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-06-12

Mentre Aquarius si dirige verso Valencia altri migranti sono attesi per lo sbarco in Italia per dare l’esatta dimensione della “vittoria” di Salvini. Che vuole fare la guerra solo alle ONG, per ora

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La nave Diciotti della Guardia Costeria, con 937 persone a bordo, si sta dirigendo verso Catania. I migranti sono stati soccorsi in diversi interventi. La nave dovrebbe arrivare in Sicilia nella serata di oggi ma, visto il peggioramento delle condizioni meteo, la Guardia Costiera non esclude di attraccare il mattino successivo.

Diciotti: le 937 persone in arrivo a Catania

Perché la Diciotti potrà sbarcare a Catania con il suo carico di 937 persone mentre le 629 che si trovavano sulla Aquarius dovranno arrivare fino a Valencia in Spagna? La spiegazione è tutta improntata sulla proprietà della nave: disco rosso a oltranza nei porti italiani per le Ong straniere che imbarcheranno migranti in mare, verde per le navi militari e della Guardia costiera che si ritroveranno a soccorrere i barconi.  Spiega Carmelo Lopapa su Repubblica:

«Sia chiaro, nessuna vita sarà messa in pericolo — spiega il ministro dell’Interno ai colleghi — saranno sempre salvati i naufraghi», come del resto impone la legge del mare. E porta proprio l’esempio della Aquarius con 629 a bordo che era stata affiancata al largo di Malta da due motovedette italiane con medici pronti a intervenire e generi di prima necessità. Ma la linea sarà quella della tolleranza zero.

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Le posizioni delle navi delle ONG ieri nel Mediterraneo (Corriere della Sera, 12 giugno 2018)

Salvini illustra al tavolo del governo il caso secondo della nave Sea Watch 3, Ong tedesca: «È al largo delle coste libiche in attesa di effettuare l’ennesimo carico di immigrati da portare in Italia, adesso basta». È il doppio binario, appunto, che segna il cambio di passo sull’accoglienza. Ma concordato con «tutto il governo», va ripetendo il leader della Lega, ricordando di aver agito tenendosi sempre in stretto contatto telefonico col premier e col vice Di Maio. In realtà sa bene quanto la sua azione a tutto campo, il protagonismo mediatico venga già vissuto con sofferenza da Palazzo Chigi e dal capo politico dei 5stelle.

Perché la Diciotti sì e Aquarius & Sea Watch no?

La linea equilibrista di Salvini ha trovato quindi la sua sintesi spericolata nell’accoglienza delle persone che si trovano nelle navi della Marina e nel respingimento di quelli che vengono portati dalle ONG. La differenza sarà quindi tutta in chi salva chi: se si è fortunati, si arriverà presto sulla terraferma in Italia; se si è sfortunati, bisognerà attendere un lungo viaggio verso qualche paese che avrà la bontà di cuore della Spagna di Pedro Sanchez. Sempre che ce ne siano ancora.

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Il tweet di Sergio Scandura di Radio Radicale

E intanto la situazione non sembra ancora così chiara, visto che stanotte la Sea Watch ha pubblicato una mail che arriva dal governo italiano e le chiede di prendere in carico alcune delle persone che si trovano su Aquarius. Solo le ONG saranno quindi obiettivo di Salvini, anche a dispetto dei tribunali italiani che hanno dato torto a chi vedeva un complotto dietro gli sbarchi.

Il vertice a Palazzo Chigi

Intanto ieri è andato in scena un vertice a Palazzo Chigi sulla situazione. E’ la Libia, terra di origine di gran parte dei profughi in arrivo in queste ore verso l’Europa, ad essere al centro dell’attenzione non solo della Nato ma anche dell’Italia, con il vertice che, secondo fonti di governo, avrebbe dato vita ad un primo scambio di vedute sull’opportunità di un maggior coinvolgimento per la stabilizzazione in Libia. Non si tratterebbe di un intervento militare ma di un maggiore partecipazione di Italia, Ue, ed eventualmente anche della Nato, nella strategia di riduzione dell’instabilità del Paese guidato da Fayez Al Sarraj.

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E, nelle prossime settimane, i contatti tra il governo giallo-verde e quello tripolino saranno fitti: entro la fine di giugno a Roma sarà il vice premier libico Ahmed Omar Maitig ma, soprattutto, il ministro dell’Interno Matteo Salvini andrà a Tripoli per una missione che – ha sottolineato prima di entrare al vertice di questa sera – si spera sia “risolutiva”. Ma l’Italia, nei prossimi giorni, lavorerà anche sul fronte Ue. Obiettivo del governo, è la conclusione a cui è pervenuto il vertice di Palazzo Chigi, è modificare radicalmente il regolamento di Dublino “alleggerendo” i Paesi di primo approdo come l’Italia dell’arrivo di migranti. E, nel corso del vertice, è stata anche ribadita la necessità che, nel breve periodo e finché il regolamento di Dublino non sarà cambiato, i Paesi membri Ue si facciano carico, come ha fatto la Spagna per la nave Aquarius, dell’emergenza.

Leggi sull’argomento: Cosa ha vinto esattamente Salvini con l’Aquarius in Spagna

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