Di Maio apre al PD sul reddito di cittadinanza

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2015-05-11

Prove tecniche di accordo tra grillini e minoranza PD. Con molti ostacoli sul cammino della legge

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Dopo l’intervista di Roberto Speranza a Repubblica di ieri, Luigi Di Maio, componente del direttorio del MoVimento 5 Stelle, apre al Partito Democratico, apre sulla proposta in un’intervista rilasciata a Francesco Maesano sulla Stampa:

Il vostro pacchetto per il reddito di cittadinanza è noto. La minoranza Pd ha esplicitato il suo da qualche giorno. Crede che ci sia lo spazio per una sintesi delle due proposte?
«In commissione inizino a presentare gli emendamenti senza ritardare ulteriormente sulle audizioni. Li vaglieremo. Se non si toccano i 780euro al mese si può discutere di tutto».
Perché proprio quella soglia?
«780 euro al mese è la soglia di povertà certificata. Ci sono tanti professionisti, pensionati e disoccupati che guadagnano di meno ed hanno diritto alla dignità».
Vede punti d’incontro con la proposta del Pd?
«Non vedo punti d’incontro se il reddito costa 17 miliardi e loro vogliono dare meno soldi ai cittadini. Ma sono impaziente di leggere le loro proposte in commissione al Senato».

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Si può aprire un ragionamento sulle coperture?
«Le coperture le possiamo discutere ma devono arrivare ai 780 euro».
Sabato Grillo parlando della proposta di Speranza ha detto che non «dialoga con il nulla». Lei invece ha ribadito che siete «disposti al dialogo, basta che non cambi la cifra».Qual è la linea del Movimento?
«La linea è far approvare la legge. Per farla approvare serve la maggioranza non la minoranza del Partito democratico. A noi servono i numeri in Parlamento per approvarla, Speranza al massimo ha il suo voto, neanche più quello di Civati».

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