Di Battista non cambia la sua posizione sulle armi all’Ucraina dopo il massacro di Bucha | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-04-06

Ospite a Dimartedì su La7, Alessandro Di Battista non cambia la sua posizione sull’invio di armi all’Ucraina dopo aver visto le immagini del massacro di Bucha

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“A mia opinione della guerra e del comportamento in primis dell’Europa e poi dell’Italia essendo italiano non cambia guardando le immagini raccapriccianti del massacro di Bucha, credo che l’orrore sia concesso, lo stupore francamente no”: Alessandro Di Battista, ospite di Dimartedì, interrogato dal conduttore Giovanni Floris sul massacro di civili nella periferia di Kyiv commenta: “Non ricordo una guerra, ancor di più fratricida come questa lo è, che non sia stata caratterizzata da crimini contro l’umanità. Senza parlare della Seconda Guerra Mondiale se penso al Vietnam penso ai crimini a My Lai, se penso alla guerra in Guatemala penso alla Tierra Arrasada, se penso alla guerra civile libanese penso a Sabra e Shatila dove sono morti palestinesi con la compiacenza dell’esercito israeliano guidato da Sharon, se penso alla guerra in Bosnia penso a Srebrenica, se penso alla guerra in Iraq penso alle bombe al fosforo su Falluja per fiaccare la resistenza irachena colpendo centinaia, forse migliaia di civili. Non ricordo francamente nessuna guerra che non sia stata caratterizzata da crimini simili”.

Di Battista non cambia la sua posizione sulle armi all’Ucraina dopo il massacro di Bucha

Poi rilancia sulle possibili soluzioni: “Il tema qual è, vogliamo provare a uscirne o no? Un mese fa qui io sostenevo che inviare armi all’Ucraina oltre ad essere per me una violazione della costituzione repubblicana è pericoloso perché potrebbe prolungare un conflitto tuto a svantaggio della popolazione ucraina e che tale prolungamento e impantanamento potrebbe ancor di più incattivire le truppe russe. Ahimè si sta verificando questo. Io credo che continuare a inviare armi, non dire una parola che sia una per distendere, il che non significa stare dalla parte dell’aggressore, perché per me la guerra preventiva è un crimine, come ho sempre sostenuto, e questa è un’invasione”. Per Di Battista bisognerebbe però dialogare di più con la Russia invece che fare la corsa agli armamenti: “Non provare a cercare una soluzione farà sì che le immagini di Bucha, o magari anche di militari russi gambizzati, aumenteranno nei prossimi mesi”.

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