Deutsche Bank: il pericolo per il sistema mondiale viene dalla Germania

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-07-01

Secondo il Fondo Monetario Internazionale con un’esposizione ai derivati pari a quindici volte il Pil tedesco è la maggiore fonte potenziale al mondo di choc esterni per il sistema finanziario mentre la divisione Usa della banca tedesca non ha passato gli stress test della Fed

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Il titolo di Deutsche Bank è sceso ieri fino a 12,05 euro, il minimo degli ultimi trent’anni, per poi risalire a 12,33 con una perdita giornaliera del 2,7%. Nell’ultimo anno le azioni del gruppo creditizio di Francoforte hanno perso il 54%. Il motivo del crollo risiede nel combinato disposto di due interventi di autorità: secondo il Fondo Monetario Internazionale con un’esposizione ai derivati pari a quindici volte il Pil tedesco, Deutsche Bank è la maggiore fonte potenziale al mondo di choc esterni per il sistema finanziario mentre la divisione Usa della banca tedesca non ha passato gli stress test della Fed insieme al Banco di Santander. Deutsche Bank è insomma una delle candidate ad essere la prossima Lehman Brothers. Spiega Alessandro Merli oggi sul Sole 24 Ore:

 Le attività della controllata americana analizzate dalla Fed rappresentano solo il 3% dell’attivo totale, ma si tratta di un ennesimo caso in cui il gruppo tedesco ha problemi con le autorità di vigilanza, dopo la lunga serie di scandali finanziari in cui è stato coinvolto negli ultimi anni in diverse giurisdizioni e che lo hanno portato a essere la banca globale che ha pagato di più in multe e accordi stragiudiziali. Questi costi hanno pesato gravemente sui conti del gruppo, che ha chiuso lo scorso anno con una perdita di 6,8 miliardi di euro. Cryan si è impegnato a chiudere entro quest’anno il maggior numero possibile di contenziosi ancora aperti.

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L’analisi sulle banche tedesche del Fondo Monetario Internazionale (30 giugno 2016)

Il rapporto del Fondo indica nella vulnerabilità ai bassi tassi d’interesse il principale elemento di debolezza delle banche tedesche:

Secondo fonti qualificate di mercato interpellate dal Sole 24 Ore, questo è vero in particolare di Deutsche Bank, che ha una forte esposizione in derivati, ridotta assai meno dei suoi diretti concorrenti dopo la crisi finanziaria globale, e che soffre su queste posizioni di una «scommessa» sbagliata sui tassi. Più i tassi rimangono bassi, più queste posizioni si deteriorano, si ritiene sui mercati. Nelle scorse settimane, il capo economista della banca, David Folkerts-Landau, ha pubblicato una delle più virulente polemiche contro la politica della Banca centrale europea sui tassi d’interesse (negativi, per quanto riguarda i depositi delle banche presso la stessa Bce).

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