Il caso dei centri Dentix chiusi e le class action dei clienti

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-06-10

I centri Dentix, la catena di cliniche odontoiatriche, dopo aver chiuso obbligatoriamente per la pandemia non hanno ancora riaperto e si teme una fuga dall’Italia, per il gruppo spagnolo già sull’orlo del fallimento. E c’è chi si organizza per portarli in tribunale

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I centri Dentix, la catena di cliniche odontoiatriche, dopo aver chiuso obbligatoriamente per la pandemia non hanno ancora riaperto e si teme una fuga dall’Italia, per il gruppo spagnolo già sull’orlo del fallimento. Secondo l’allarme lanciato da Federconsumatori “gli operatori non rispondono più ai pazienti e le cliniche sembrano aver cessato, di fatto, l’attività”.

Il caso dei centri Dentix e le class action dei clienti

Il gruppo fondato da Angel Lorenzo Muriel, ha scritto ieri Cinco Dias, il giornale economico che fa riferimento a El Pais, aveva riaperto più di 60 centri sui 217 che ha in Spagna e sperava di terminare la settimana con oltre il 90% delle cliniche attive ma già prima della pandemia aveva fatto ricorso alla cassa integrazione per quasi tutti i suoi 3200 impiegati in Spagna e ora, secondo il quotidiano, prevede di estenderla per 6 mesi per il 50% dei dipendenti. A marzo, Dentix aveva presentato la richiesta di un concordato preventivo, ha venduto le cliniche in Portogallo e messo in vendita, ma senza ancora trovare un acquirente, quelle italiane. E mentre su Facebook aumentano le segnalazioni dei messaggi mandati dall’azienda, in molti segnalano di aver pagato acconti senza che i centri abbiano terminato il lavoro.

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“Siamo impegnati a fondo per predisporre aiuto e assistenza ai consumatori – commenta il presidente di Federconsumatori Milano Carmelo Benenti – Il vero problema è che a distanza di pochi mesi queste catene continuano a chiudere, è di poco tempo fa la vicenda di IdeaSorriso, serve a questo punto un intervento ed una normativa veramente efficace che tuteli le persone”. L’azienda possiede più di 350 Centri a conduzione diretta tra Italia, Spagna, U.K., Messico, Colombia e Portogallo. In Italia Dentix, dal dicembre 2014 ad oggi ha aperto 57 centri odontoiatrici. Il 2018, gli ultimi dati disponibili, si era chiuso con ricavi per 298,78 milioni e un utile di 15 milioni di euro. Intanto l’Associazione Nazionale Dentisti Italiani ribadisce nuovamente che “la salute della bocca non puo’ essere lasciata nelle mani di modelli organizzativi che facciano capo a società di capitale e che il ripetersi di fatti di cronaca che evidenziano il mancato rispetto per il cittadino ed i lavoratori richiedano interventi concreti da parte dei legislatori”. L’alleanza terapeutica dentista-paziente e la concreta responsabilità del professionista “sono i temi centrali: solo dalla loro costante applicazione si puo’ impedire che accadano situazioni come quella in corso dove, a causa dell’improvvisa chiusura di una Catena commerciale, i pazienti si trovano con cure incomplete o addirittura mai iniziate, ma con il finanziamento sulle medesime da pagare”.

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Una pagina che raccoglie adesioni per una class action in Sardegna

Andi è “da sempre impegnata in prima linea per garantire la tutela della salute orale dei cittadini, cosi’ come del lavoro degli Odontoiatri e dei lavoratori impiegati nel settore. Intervenire sulle leggi per evitare il ripetersi di queste truffe, dove sono primariamente coinvolti i pazienti, ma non meno colpiti sono gli Odontoiatri, diviene oggi indispensabile e costituisce una precisa responsabilità per il legislatore. Si tratta di problematiche ampie e articolate, sulle quali Andi continua a richiedere un intervento definitivo indicando anche le soluzioni già perseguibili: è dovere di tutti non consentire che i fallimenti delle catene odontoiatriche tornino a riproporsi lasciando migliaia di pazienti e di lavoratori senza tutela alcuna”.

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