Il dentista “col braccio di silicone” riapre il suo studio dopo il vaccino, ma per lui i guai non sono finiti

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-01-18

Guido Russo, dopo aver completato il suo ciclo di immunizzazione, ha potuto riaprire il suo studio a Biella. Ma contro di lui c’è un procedimento dell’Ordine dei medici e la causa per tentata truffa ai danni dello Stato

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È stata, forse, la vicenda più paradossale dall’inizio della campagna vaccinale in Italia. La storia del dentista che si presenta all’hub vaccinale con il braccio in silicone per (non) ricevere l’immunizzazione – ma ottenere lo stesso il Green Pass rafforzato – è stata una delle pagine più imbarazzanti del 2021 in Italia. Ora, però, Guido Russo ha ricevuto entrambe le dosi e ha riaperto il suo studio di viale Roma a Biella. Lieto fine per lui? No, perché contro di lui ci sono ancora pesanti accuse a cui sarà chiamato a rispondere nelle prossime settimane.

Dentista braccio silicone riapre il suo studio, ma rischia ancora

Una vicenda che risale all’inizio di dicembre dello scorso anno. Guido Russo si presenta nell’hub vaccinale di Biella indossando un braccio di silicone. Un arto finto che, secondo le sue intenzioni dichiarate nella sua intervista da Giletti a “Non è l’Arena” era una provocazione. Insomma, una protesta contro il Super Green Pass. Ma lì è stato pizzicato dai medici del centro vaccinale che lo hanno rispedito a casa. Poi, però, è tornato indietro e si è sottoposto all’iniezione. E nei giorni scorsi ha ricevuto anche la seconda dose. Poi ha riaperto il suo studio dentistico.

Ma la storia del dentista braccio silicone non si conclude con la riapertura dello studio medico. Perché se è vero che dopo il vaccino è tornato a lavorare – perché questo dice la normativa in atto -, sulla testa di Guido Russo pendono due fattori che non sono da sottovalutare. Il primo riguarda la richiesta di procedimento avanzata dall’Ordine dei Medici di Biella nei suoi confronti: l’organizzazione aveva, infatti, definito il suo comportamento “offensivo” per la professione. E da lì potrebbero scattare i primi provvedimenti (come la cancellazione della sua abilitazione alla professione). Poi c’è la carta giudiziaria. Dopo quell’episodio, infatti, il dentista è stato denunciato per tentata truffa ai danni dello Stato. Insomma, la riapertura e la ripresa delle visite non sono il lasciapassare per la fine di questa vicenda paradossale.

(foto: da Non è L’Arena, La7)

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