Delrio e il contratto alla tedesca tra M5S e PD (dove l’abbiamo già sentito?)

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-08-16

L’ex ministro di Renzi e Gentiloni ha un’ideona. Eppure sembra di sentire un leggero senso di déjà-vù…

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“Ciò che serve però è un accordo alla tedesca, come Cdu e Spd, una cosa scritta. Ci si mette a sedere, si tratta, si analizza ogni punto per il bene del Paese, convocando le menti migliori, per dare un’impronta diversa. Questo Paese finora è stato ossessionato da argomenti che non hanno portato bene, come l’immigrazione. Mi fa piacere che Conte ne abbia preso atto”. L’ha detto il capogruppo del Pd alla Camera Graziano Delrio a proposito di un’intesa con il M5s, ospite di Circo Massimo su Radio Capital.

Delrio e il contratto alla tedesca tra M5S e PD (dove l’abbiamo già sentito?)

Dove abbiamo sentito già questa storia del contratto alla tedesca tra M5S e PD? Precisamente, il 4 aprile 2018, un mese dopo le elezioni. A proporlo, al PD o alla Lega, era stato Luigi Di Maio:

Il contratto di governo sul modello tedesco è un impegno davanti ai cittadini chiaro, dettagliato e completo. Si tratta di decine e decine di pagine con proposte e obiettivi specifici, riferimenti di spesa precisi e con cui si spiega esattamente cosa si vuole fare ed entro quanto tempo.

Non si tratta quindi di uno sterile scambio di poltrone tra forze politiche come è stato fatto fino ad adesso, ma una proposta alla luce del sole per dare avvio a un governo che si preoccupi finalmente delle necessità dei cittadini.

Nietzsche sarebbe contento: è l’Eterno Ritorno dell’Uguale.

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