Debito pubblico, il problema dell'Italia (e l'unica soluzione possibile)

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2014-10-27

Uno studio della Fondazione Edison su come è cambiato in Europa spiega che tutto dipende dal PIL. E se non ripartono gli investimenti…

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Uno studio della Fondazione Edison sul debito pubblico italiano pubblicato oggi sul Messaggero ci spiega cosa è successo negli anni della crisi e perché il rapporto con il PIL è diventato determinante. L’Italia infatti ha continuato a usare l’avanzo primario per sostenere il debito pubblico, tanto che in numeri assoluti andava meglio di quello tedesco, anche in termini di crescita. Ma il problema, o meglio, la differenza con gli altri paesi europei l’ha fatta il prodotto interno lordo. Un crollo di 8,7 punti percentuali in questi anni di crisi (rispetto a un’eurozona che è calata solo dell’1,7% nel complesso) che ha fatto schizzare il rapporto tra il debito e il PIL. Le conclusioni sono illuminanti:

Ed ecco che le classifiche si capovolgono. Dal secondo postoper variazioni del valore assoluto (+24% dall’inizio della crisi) schizziamo al settimo per variazioni in rapporto al Pil. Morale: possiamo fare tutti gli sforzi che vogliamo, ma se non saliamo sulla barca della ripresa non riusciremo mai a far scendere quel maledetto rapporto debito/Pil così come ci impongono il Trattato di Maastricht e il Fiscal compact. Se anche riuscissimo a realizzare avanzi primari del 5%, senza una crescita almeno del 3%, rischiamo di restare allo stesso livello. Le riforme strutturali – che gli ultimi govern ihanno avviato e quello attuale sta accelerando – sono importantissime,ma per la ripartenza del Pil serve la spinta degli investimenti.E se questo per qualche anno significherà politiche di austeritypiù flessibili e ragionevoli, ne sarà valsa la pena.

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