De Luca: «Il regionalismo spacca l’Italia nei servizi per la salute e per la scuola»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-11-19

Nell’intervista pubblicata oggi su La Repubblica, il presidente della Regione Campania ha criticato il disegno di legge sull’Autonomia differenziata

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Nell’intervista di Conchita Sannino al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca pubblicata oggi su La Repubblica, De Luca ha criticato il disegno di legge sull’Autonomia differenziata definendola «una riforma affrettata, propagandistica e pericolosa». La bozza di riforma è stata presentata dal ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli e prevede che le Regioni potranno trasferire le funzioni agli enti amministrativi più vicini ai cittadini: Comuni, Città metropolitane e Province.

L’intervista a De Luca su La Repubblica: il rischio è quello di provocare una «rottura dell’unità nazionale»

Secondo De Luca, la proposta di Calderoli «spacca l’Italia nei servizi per la salute e per la scuola» e che il rischio è quello di provocare una «rottura dell’unità nazionale». Secondo De Luca una delle emergenze del Paese è il calo demografico e la migrazione dalle regioni del sud verso quelle del nord che riguarda soprattutto i giovani. Il regionalismo non risolverebbe questi problemi. De Luca infatti riconosce le inefficienze delle regioni del sud, sostenendo per esempio che «tanti fondi europei sono stati sprecati» ma dice anche che «il sud ha ricevuto ben poco» e che «il meccanismo della spesa storica lo ha messo in ginocchio». Per quanto riguarda la sanità, De Luca dice che ci sono state «gestioni clientelari e spartitorie, con l’accumulo di debiti e inefficienze» ma anche che nonostante la Campania abbia ricevuto la quota più bassa d’Italia nella ripartizione del Fondo sanitario nazionale la Regione è riuscita ad affrontare «in modo eccellente la sfida del Covid». De Luca riconosce anche le mancanze del Partito Democratico, che non ha avuto «il coraggio di proporre un Piano per il lavoro per i giovani del sud» e non è stato in grado di proporre e adottare una misura straordinaria di fiscalizzazione totale di oneri sociali per chi investe nelle regioni del sud.

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