Richard Gardner: l’inventore dell’alienazione parentale del ddl Pillon e le sue strane teorie su pedofilia e violenze sessuali

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-01-29

Ieri Presa Diretta ha raccontato chi è e cosa pensava l’inventore della Parental Alienation Syndrome, la teoria alla base del concetto di “alienazione parentale” che fa parte del DDL Pillon sulla riforma del diritto di famiglia, su abusi sessuali, pedofilia e desiderio delle donne di essere picchiate e legate

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Ieri sera Presa Diretta con la puntata Dio, Patria, Famiglia ha affrontato il tema della famiglia tradizionale e delle sue crisi. Al governo la Lega è il partito che – con il ministro Fontana in testa – si propone di difendere la famiglia tradizionale, quella eterosessuale e fondata sul matrimonio. Il provvedimento fondamentale è il DDL Pillon, presentato dal senatore (e tra i fondatori del Family Day) famoso per credere alle streghe e per essere a favore dell’abolizione della legge sull’aborto.

Cosa dice il DDL Pillon sull’alienazione parentale

La proposta di legge, incardinata anche all’interno del programma di governo Lega-M5S prevede tra le altre cose una riforma del Diritto di famiglia tramite l’affido condiviso. Vale a dire che i figli spenderanno un egual misura di tempo con la mamma e con il papà. Sulla carta ovviamente è un’idea bellissima, nella pratica un po’ meno. Perché ci sono diversi ostacoli che impediscono di realizzare questa “parità”. Ad esempio, solo per citarne uno, la frequenza scolastica. Ma c’è un altro aspetto, assai  più controverso e contestato, nella proposta di legge Pillon: quello che riguarda l’alienazione parentale.

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Per la prima volta infatti una legge andrà ad introdurre nel nostro ordinamento giuridico norme volte al contrasto dell’alienazione parentale. Ma cos’è? L’Alienazione Genitoriale (definita anche estraniazione, avversità e così via) in inglese è nota con l’acronimo di PAS (Parental Alienation Syndrome) ovvero sindrome da alienazione parentale. Si tratta di una presunta malattia psichiatrica della quale possono soffrire i figli delle coppie separate. Malattia che però, dicono OMS e Ministero della Sanitànon esiste. Secondo i teorici della PAS accade che durante le cause di divorzio e separazione uno dei due coniugi – generalmente la madre visto che a muovere le accuse sono i padri separati – manipoli il bambino (per motivi di vendetta, di gelosia o altro) al fine di estraniarlo dall’altro genitore. L’articolo 17  della proposta di legge Pillon stabilisce che il giudice può disporre la limitazione della potestà genitoriale in presenza di comportamenti che ostacolando il mantenimento di un rapporto equilibrato e continuativo con l’altro genitore qualora «pur in assenza di evidenti condotte di uno dei genitori, il figlio minore manifesti comunque rifiuto, alienazione o estraniazione con riguardo a uno di essi».

Cos’è la PAS la Sindrome da alienazione parentale

Ora è bene precisare una cosa. Il fatto che la PAS non sia inserita nel DSM (la “bibbia” dei disturbi psichiatrici) e che non sia considerata una malattia non significa che non esistano genitori che spingono i figli ad odiare l’ex partner, oppure che durante o dopo un divorzio non si assistano a “contese di fedeltà” tra mamme e papà. Si tratta di un tema delicato, soprattutto nelle separazione conflittuali dove i figli vengono usati come “arma” per ferire l’ex coniuge. Ciò non toglie che una sentenza della Cassazione del 2013 abbia stabilito che la sindrome di alienazione parentale non esiste dal punto di vista scientifico e quindi non possa essere usato dal CTU. Nel 2016 però un’altra sentenza della Cassazione nel merito di una causa relativa ad una sentenza di affido condiviso ribadiva che non è compito della Suprema Corte esprimersi riguardo la scientificità o meno di una teoria.

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Nella sentenza del 2013 però sotto la lente della Cassazione finì anche il principale sostenitore dell’esistenza della PAS, il dottor Richard A. Gardner che la “inventò” nel 1985 e che viene citato anche in molte sentenze dei tribunali italiani che hanno riconosciuto la sussistenza di una alienazione parentale.  Gardner definiva la PAS come un disturbo che nasce quando durante le separazioni uno dei genitori (il “parente alienante” o colui che induce la PAS) inizia un’opera sistematica di denigrazione nei confronti dell’altro genitore come una forma di indottrinamento o lavaggio del cervello del figlio. Ma non è sufficiente l’opera del genitore alienante – che in ogni caso secondo la teoria deve essere necessaria, al contrario di quanto si desume dalla lettura datane nel DDL Pillon – perché si possa parlare di PAS. Il figlio deve essere parte attiva, ovvero deve porre in essere contribuendo con elementi propri, all’operazione di “alienazione”.

Richard Gardner, un misogino che ha inventato una sindrome inesistente

Il punto principale della PAS è che non è stata mai dimostrata, e sono passati trent’anni da quando Gardner l’ha proposta. Non solo, nella sentenza della Cassazione del 2013 si ricordava il fatto che l’inventore della PAS si presentasse come professore di psichiatria infantile presso, la Columbia University, pur essendo un mero “volontario non retribuito”. Ma non finisce qui, perché Gardner è portatore di altre teorie “al limite”. Come ha spiegato a Piazza Pulita Maria Serenella Pignotti, medico legale e pediatra neonatologo presso il reparto di terapia intensiva dell’AOU Meyer di Firenze, Gardner ha pubblicato un libro (L’isteria collettiva dell’abuso sessuale) nel quale sostiene che le donne provino piacere ad essere picchiate e violentate ma soprattutto ci sono passaggi dove scrive che “la pedofilia può aumentare la sopravvivenza della specie umana avendo finalità procreative” o altre in cui sembra condonare la pedofilia dicendo che si “fa così in molte culture”.

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Si tratta di affermazioni prese fuori contesto, come sostengono alcuni difensori di Gardner? Eppure le citazioni sono molte, troppe per essere un caso o il frutto di una strumentalizzazione, come quelle in cui Gardner (nel libro True and False Accusations of Child Sex Abuse) scrive che bisogna dire ai bambini che in fondo gli abusi sessuali sono una cosa normale perché in altre società è considerata la norma. Oppure che in molti casi le reazioni isteriche attorno alle accuse di abusi da parte dei minori contribuiscano a rendere credibile il fenomeno anche quando l’accusato è innocente. In quanto consulente tecnico di parte nei tribunali Gardner ha lavorato alla difesa di genitori accusati di pedofilia e di abusi sui figli.

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Quello che è certo è che Gardner (che è morto nel 2003) non fosse egli stesso un pedofilo. Ma sicuramente alla base delle sue teorie c’è un atteggiamento misogino, nemmeno troppo nascosto. Per evitare problemi però il DDL Pillon non parla di PAS, ma usa perifrasi e termini come “alienazioni” ed “estraniazioni”. Non bisogna dimenticare però quelle che possono essere le conseguenze della legittimazione legislativa dell’alienazione parentale. Il primo è che i figli degli “alienati” finiscono in una casa famiglia e devono sottoporsi ad un “recupero comportamentale” per poter “accettare” di nuovo il genitore alienato. La seconda è che così come ci sono genitori che strumentalizzano i bambini ci sono anche quelli che li maltrattano. È un terreno delicato dove assumere posizioni ideologiche così nette rischia di danneggiare soprattutto i figli.

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