Fatti
Davide Paitoni si suicida in carcere: aveva ucciso suo figlio di 7 anni
di Clarissa Cancelli
Pubblicato il 2022-07-12
Aveva nascosto il corpo del piccolo nell’armadio e poi aveva teso un agguato all’ex moglie
Davide Paitoni, l’uomo che lo scorso gennaio aveva ucciso suo figlio Daniele, di sette anni, e ferito a coltellate la sua ex moglie, si è tolto la vita nel carcere di San Vittore a Milano. Lo si apprende da fonti giudiziarie. Proprio ieri è stata respinta la richiesta del suo legale sull’esecuzione di una perizia psichiatrica nei confronti dell’imputato. Il giudice ha stabilito che le modalità con cui commise il reato erano talmente chiare da non rendere necessario l’esame. L’omicidio del piccolo Daniele è avvenuto in provincia di Varese, nella notte di Capodanno. La ex moglie, Silvia Gaggini, aveva già denunciato due volte per maltrattamenti Davide Paitoni, pregiudicato agli arresti domiciliari per avere accoltellato un collega alla schiena. “Ti ho voluto dare una lezione”, avrebbe detto l’uomo alla donna. Il cadavere del bambino era stato trovato dai carabinieri nell’armadio della camera da letto.
Davide Paitoni si è tolto la vita nel carcere di San Vittore
Paitoni ha ucciso suo figlio per vendetta contro la madre ed ex compagna. E lo ha fatto attirando il piccolo in una trappola, con una scusa mentre era in casa sua e il nonno (padre dell’uomo) del bambino era in camera sua a vedere la televisione. Nel testo dell’ordinanza era stata riportata una parte della sua confessione: “Con la scusa di una merendina l’ho fatto sedere sulla sedia, e ho sferrato un colpo secco”. Ma, prima ancora, aveva detto al figlio di preparare un regalo per il nonno (che stava riposando nella sua camera davanti alla televisione). Un disegno. Poi quel macabro gesto. Una volta uscito di casa ha inviato un messaggio vocale al padre: “Lo so che fa schifo uccidere il proprio figlio, non aprire il mio armadio papà”. L’anziano uomo, che ha problemi d’udito, non si era accorto di nulla e si è reso conto di quel che era successo solo all’arrivo dei carabinieri.