Dalle ong ai vaccini, il ritorno sulla scena del procuratore di Catania Zuccaro, idolo della Lega

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-03-18

Per il procuratore “non emerge nessun pericolo nella somministrazione del vaccino AstraZeneca”. Ecco cos’ha detto

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A volte ritornano. E’ il caso del Procuratore di Catania Carmelo Zuccaro, il grande inquisitore delle Ong amato da leghisti e pentastellati ai tempi del governo gialloverde, il cui nome è tornato prepotentemente agli onori della cronaca in questi giorni. Perché è lui a occuparsi di un altro grande caso che sta tenendo il Paese incollato: l’affaire AstraZeneca e il lotto sospetto di vaccini, il cui filone d’inchiesta principale si svolge proprio in Sicilia ed è stato affidato a Zuccaro. Che, forse deludendo qualcuno, sui vaccini sembra essere molto più prudente di quanto non lo sia stato in passato sui migranti. Lo conferma una no

Astrazeneca
foto IPP/picture alliance
05-01-2021
vaccinazione anti coronavirus – covid 19
nella foto immagine simbolica di un vaccino per il covid 19 – coronavirus – realizzato dall’azienda farmaceutica Astrazeneca in collaborazione con Oxford
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ta della Procura di Catania battuta da poco alle agenzie, nella quale si legge:

“Non constano elementi che consentano di ipotizzare che gli eventi sui quali sta indagando siano sintomatici di un pericolo nell’utilizzo del vaccino dì AstraZeneca, e neanche di alcuni suoi lotti, da parte della generalità dei soggetti nei cui confronti tale utilizzo è consentito”.

Zuccaro ha anche sottolineato comee “la fermezza di tale convinzione è dimostrata dal fatto che lo scrivente e la stragrande maggioranza dei magistrati e del personale di questo ufficio si sono recati a ricevere la somministrazione del vaccino”, il tutto ad inchiesta già aperta.

L’inchiesta si intreccia a doppio filo con quella di competenza della Procura di Messina, la quale sta indagando in particolare sulla morte dell’agente di polizia Davide Villa, che alcuni, senza alcuna prova o evidenza scientifica, hanno accostato al vaccino che gli era stato somministrato pochi giorni prima.

Nella stessa nota si legge che “va altresì premesso che, per quanto concerne il decesso dell’agente, l’accertamento della causa mortis costituisce oggetto di un procedimento di competenza della Procura di Messina, con la quale sin dall’inizio si è stabilito un collegamento investigativo per evitare sovrapposizioni di attività”.

“Fatte queste doverose premesse – conclude il procuratore Zuccaro – si rappresenta che i primi accertamenti medici effettuati, seppur parziali rispetto ai quesiti proposti, consentono tuttavia di affermare che, in base alle caratteristiche genetiche riscontrate in relazione ai quesiti proposti, non sussistono fattori genetici predisponenti ad eventi trombotici a carico del Villa, mentre invece dalla storia clinica pregressa dello stesso risulta che questi rientrava nelle categorie per le quali è raccomandata la somministrazione di un diverso vaccino. Ciò tuttavia  non comporta di per sé l’esistenza di un nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino di Astrazeneca e il decesso del Villa, valutazione per la quale sono necessari numerosi altri accertamenti di competenza, come si è detto, di altra Procura”.

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