Dagospia e il complotto dei poteri forti internazionali che manovrano Mattarella (contro Salvini)

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-08-27

Da giorni il rotocalco online diretto da Roberto D’Agostino ci racconta, anzi ci rivela, i piani occulti per “bruciare” il leader della Lega e favorire la nascita del governo M5S-PD. Ma Dago dimentica una cosa: a far cadere il governo Conte non sono stati i poteri forti della finanza internazionale ma un signore che si chiama Matteo Salvini, che all’epoca era viceprmier e ministro dell’Interno. Curioso no?

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Matteo Salvini parla di complottone organizzato a Bruxelles per far cadere il governo? Allora Dagospia rilancia e da giorni martella contro un accordo Di Maio-Zingaretti a suon di articoletti e retroscena che descrivono per filo e per segno il piano dei poteri forti internazionali per “fare fuori Salvini”. C’è un piccolo dettaglio: la crisi è stata innescata da Salvini, quindi a meno di non pensare che il leader della Lega sia una pedina consapevole nelle mani dei potentati mondiali che lo vogliono far fuori è evidente che tutta questa storia non ha senso.

Se per Dagospia il Presidente della Repubblica è un burattino nelle mani dei poteri forti internazionali

Eppure il sito di Roberto D’Agostino ci racconta – e spaccia come fossero novità dell’ultim’ora – delle vere e proprie chicche. Articoli, commenti e lanci “flash”. Come quello in cui rivela che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella non è irritato con i partiti perché «il suo compito, impartito dai poteri forti internazionali, era di disinnescare Salvini». Un’accusa piuttosto grave quella in cui si dice che il Capo dello Stato è in realtà un burattino nelle mani di non meglio precisate potenze straniere. Anche perché quello che sta facendo Mattarella è esattamente quanto prescritto dalla nostra Costituzione (scritta dall’Assemblea Costituente e non dal gruppo Bilderberg o quant’altro).

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E non si capisce nemmeno in che modo il Presidente della Repubblica abbia “disinnescato” Salvini. Lo ha fatto perché non ha sciolto le Camere il 20 agosto mandandoci al voto come chiedeva il capo della Lega? Ma anche in questo caso è la Costituzione che prevede che il PdR possa consultare i leader dei vari schieramenti politici per esplorare la possibilità che possa nascere una nuova maggioranza e quindi un nuovo governo. Non dimentichiamoci che è stato Salvini a far cadere il Governo del Cambiamento dove la Lega era il partito di minoranza (con il 17%). È perfettamente legittimo quindi che si cerchi di vedere se il MoVimento 5 Stelle ha la volontà di dare vita ad un nuovo esecutivo con il PD (che nel 2018 conquistò il 18% dei voti).

Il complotto per “bruciare” Salvini secondo Dagospia

Ma ecco che Dagospia spara un’altra Dago-bordata contro il governo giallorosso. «Per il potere mondiale, quello vero, quello che non sempre si riesce a percepire immediatamente, è l’uomo da bruciare» scriveva ieri a proposito di Salvini spiegando che ormai il Capitano è inaffidabile per Putin e per Trump, odioso per la UE (ma lo era anche prima) e vittima del deep state “con il tonfo al Senato”. Ora se a Palazzo Madama c’è stato “un tonfo” non è certo per colpa del deep state visto che tutto si è svolto in maniera molto lineare ed è stato Conte a togliere il potere d’iniziativa a Salvini annunciando le proprie dimissioni.

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Ma per Dagospia la situazione è diversa: Salvini è vittima di un potere che «non sta tra Milano Marittima e le piazze» invocate dal leader leghista. Un potere che è fatto di «tipini fini che non fanno prigionieri (chiedere notizie a Silvio Berlusconi)». In poche parole Salvini sarebbe vittima di un complotto come quello – altrettanto inesistente – che avrebbe fatto cadere il governo Berlusconi nel 2011. Dietro ci sono i soliti poteri forti della finanza internazionale, la UE e pure il Partito Democratico, che tutto è tranne un potere forte.

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Le stanze dei bottoni stanno altrove, e probabilmente sono molto distanti dai luoghi che i cittadini italiani (e Salvini) ritengono essere i centri del potere politico nazionale. Certo non è chiaro come mai questi potentissimi poteri forti abbiano avallato la nascita del Governo Conte nel giugno del 2018. Come mai non hanno forzato la mano al PD, che pure aveva i numeri per farlo, e costretto i vertici del Partito Democratico ad un’alleanza con il MoVimento 5 Stelle già un anno fa? Dagospia non lo spiega, e nemmeno si pone la questione. Eppure non è certo di poco conto il fatto che in questi quattordici mesi Salvini non abbia fatto altro che Salvini, non è che a marzo 2018 fosse una persona completamente altra. Possibile che i poteri internazionali o il deep state non se ne fossero accorti prima? Per “bruciare” il Capitano bastava tenerlo all’opposizione fin da subito. E come mai Salvini, uno che sono 25 anni che fa politica non si è accorto che lo stavano fregando? Davvero serviva mettere in campo tutto l’arsenale e il servizio buono dei potentati occulti per fare fuori uno come il leader della Lega? Ma forse qui Dagospia vuole fare altro, vuole buttarla in caciara per avvelenare i pozzi ad un nuovo governo: non solo “non eletto dal Popolo” come il governo che lo precede ma addirittura “voluto dalle elite”.

Leggi sull’argomento: Cospirazione Ursula: la teoria del complotto che ha mandato a casa Salvini

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