"Non ideologia, ma musica", Cristina D'Avena spiega perché ha detto sì alla festa di Fratelli d'Italia

La sua manager (nonché sorella) ha detto che Cristina D’Avena ha una forte simpatia per Giorgia Meloni e che non disdegnerebbe un duetto con lei. Ma oggi, dopo 24 ore di polemiche, la stessa cantante di quelle canzoni che hanno segnato generazioni di piccoli e grandi telespettatori di cartoni animati è voluta intervenire per spiegare i motivi che l’hanno spinta a dire “sì” all’invito di cantare in piazza per la festa di Fratelli d’Italia a Roma. E la sua esibizione si terrà proprio nella giornata di oggi, giovedì 15 dicembre.
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Cristina D’Avena risponde alle critiche per la festa di FdI a Roma
La cantante sostiene che la sua sia una partecipazione solo per portare della musica (la sua iconica musica) e non per parlare di ideologie politiche. Poi ha voluto ricordare a tutti i suoi impegni e sostegni in favore dei diritti civili e delle comunità LGBTQ+:
“Cari amici,
ho letto nel pomeriggio di ieri, sul web, commenti e considerazioni feroci sulla mia partecipazione alla festa di questa sera, in Piazza del Popolo a Roma. Non credo serva spiegare come mi sia sentita; preferisco ricordare a chi mi ha giudicato, forse con un po’ troppa fretta, chi sono.
Da quarant’anni canto in tutti i posti dove sono ben voluta e accolta. Nelle piazze dei Paesi, nei palazzetti delle città, nei teatri, in televisione, nelle feste LGBTQ+ e anche alle Feste dell’Unità. Nei Pride e al Vaticano. E sempre e ovunque con tutto l’impegno e la gratitudine possibili. Perché le mie canzoni non desiderano altro che portare allegria e spensieratezza a chi è cresciuto con loro e a chi le canta assieme a me. Tutti, nessuno escluso. E questo non è qualunquismo, ma libertà.
Stasera, come tutte le altre, non porto ideologie, ma musica. Non mi schiero e non cambio pelle all’improvviso. Ho accolto un invito per cantare, non per militare sotto una bandiera. E se posso trasformare una polemica in qualcosa di più utile, vorrei fosse – questa – un’ottima occasione per dimostrare (se mai ce ne fosse ancora bisogno) che la musica unisce, include, conforta. Ho sostenuto, e sempre sosterrò, i diritti civili e l’amore universale che dovrebbe essere alla base della crescita di ogni essere umano.
Canto Pollon, i Puffi, Memole, Occhi di Gatto, Mila e Shiro…. Sono inni di leggerezza e di fantasia… e di nessuna altra natura o pretesa”.