Attualità
“Tamponi solo ai sintomatici? Una catastrofe annunciata”: Crisanti fa a pezzi la proposta delle Regioni
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-10-26
Crisanti, intervistato da Repubblica, critica aspramente la proposta delle Regioni di cambiare le regole sui test, permettendo a chi è in crisi a causa dei troppi positivi di non fare il tampone, molecolare o rapido antigenico, agli asintomatici
La lettera inviata al ministro della Salute, Roberto Speranza, dal Presidente Stefano Bonaccini sulla proposta avanzata al Governo in relazione all’attività di contact tracing dalla Conferenza delle Regioni spiega chein molte regioni, a causa dei numeri giornalieri sulle nuove positività, sia oggettivamente difficile tracciare e raggiungere tutti i potenziali contatti. Viene perciò proposto di cambiare le regole sui test, permettendo a chi è in crisi a causa dei troppi positivi di non fare il tampone, molecolare o rapido antigenico, agli asintomatici: “laddove risulti impossibile il completo contact tracing, le Regioni potranno, attraverso i Dipartimenti di Sanità Pubblica, riorganizzare le attività di tracciamento e screening individuando specifiche priorità di intervento tempestivo”. Nell’ambito di tali priorità, ”si dovrà innanzitutto aver riguardo che siano isolati i componenti del nucleo famigliare presso il quale si è registrato il caso positivo. Se questi ultimi dovessero risultare sintomatici – si legge nella lettera – si dovrà eseguire il tampone rapido antigenico o quello molecolare mentre nel caso permanessero asintomatici il tampone rapido o quello molecolare si eseguirà allo scadere del decimo giorno di isolamento”. Ai contatti stretti asintomatici, ”una volta provveduto alla loro identificazione ed al loro isolamento, non sarà necessariamente effettuato il tampone, tranne in casi particolari che saranno valutati dai servizi di sanità pubblica. E’ chiaro che in caso di comparsa dei sintomi, andrà loro invece tempestivamente eseguito il tampone molecolare”. Crisanti, intervistato da Repubblica, critica aspramente la proposta:
«Le Regioni vogliono scaricare la responsabilità di questo disastro e chiedono al governo di certificare la loro assoluzione. Non ho mai visto un simile concentrato di demagogia e populismo». Andrea Crisanti, ordinario di Microbiologia dell’Università di Padova, è come al solito diretto e definitivo. Rilegge il documento stilato dai presidenti delle Regioni come Luca Zaia e Stefano Bonaccini, e la bocciatura è totale. «Escludere gli asintomatici dal tracciamento è una catastrofe annunciata. Sono irresponsabili».
Professore, perché dice questo?
«La vera lotta contro il virus è una lotta contro chi lo trasmette. Dopo decine di pubblicazioni sulle riviste scientifiche internazionali, rimango stupito quando ancora qualcuno ha il coraggio di sostenere che gli asintomatici non siano un problema».Qual è la strada da seguire?
«Tracciamento e prevenzione, queste sono le parole d’ordine. Tutti i programmi che hanno avuto successo nel contrasto del virus erano basati sul tracciamento degli asintomatici. La Cina ha fatto 9 milioni di tamponi, per prendere gli asintomatici. E oggi parliamo di modello-Wuhan».In Italia qualcuno ha usato questo schema?
«Il differente andamento dell’epidemia in Veneto, durante la prima ondata, è dovuto al fatto che abbiamo cercato gli asintomatici».