“Credo” è il mistico slogan della campagna elettorale leghista contro la “perdita di sicurezze”

di Asia Buconi

Pubblicato il 2022-08-13

C’era la Lega dietro la campagna di manifesti gialli e blu con la parola “Credo”, apparsi da giorni nelle città italiane

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C’era la Lega dietro la campagna fatta di manifesti gialli e blu con la parola “Credo”, apparsi da giorni nelle città italiane. Lo ha svelato ieri sera il Carroccio con una diretta sui canali social di Matteo Salvini. Per l’occasione, la parola Credo, dal sapore volutamente mistico, è stata proiettata in 4 luoghi, simbolo di altrettanti punti del programma della Lega: il porto di Lampedusa, per lo stop agli sbarchi e all’immigrazione clandestima, l’Agenzia delle entrate per flat tax (al 15%) e pace fiscale, la sede dell’Inps a Roma per quota 41 e l’abolizione della legge Fornero e, infine, la stazione centrale di Milano per la sicurezza.

Nel video si sente anche la voce di Matteo Salvini: “Credevo e ancora più oggi credo negli ideali, in un futuro migliore soprattutto per i nostri figli, credo che la squadra della Lega ha donne e uomini all’altezza, in grado di guidare la nazione, credo che nessun’altra parola racchiuda il nostro modo di essere e di fare politica più della parola ‘Credo’. Credo che la lotta ai trafficanti di uomini sia una priorità, credo di aver dimostrato di saperlo fare, anche a fronte di numerosi processi che affronto a test alta. Credo nell’Italia e negli italiani”, aveva concluso Salvini.

“Credo” e il programma di Governo della Lega: “Un messaggio rivoluzionario in un’epoca di perdita di sicurezze”

Nel frattempo, il Carroccio ha pure presentato il proprio nutrito programma di Governo: un totale di 200 pagine all’interno delle quali si sviluppano 41 temi principali. In cima all’agenda, la questione federalista, quella liberale, quella sovranista (con l’obiettivo di “preseguire con determinazione gli interessi nazionali”) e quella repubblicana (contro “la caduta del senso civico” e nell’ottica di una riforma semipresidenzialista alla francese). E ancora altri cavalli di battaglia ormai noti, tra cui l’aumento del tetto del contante a 10mila euro (oggi è a 1000) e la populistissima progressiva abolizione del canone Rai. E ancora l’accento sui decreti sicurezza, il no alle droghe e alla cannabis e “al genitore 1 e 2, alla maternità surrogata, all’ideologia gender”.

Poco fa, è arrivata pure la lettera aperta di Matteo Salvini a ribadire i valori della Lega e a spiegare ulteriormente il senso della parola-chiave scelta in vista del 25 settembre: “Credo è un atto di fede laica nella bella politica e nel bello della democrazia. È un messaggio che appare rivoluzionario in un’epoca di sfiducia e di perdita di sicurezze”.

 

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