Il focolaio della Liguria e il ristorante Best Sushi di Savona chiuso per precauzione dopo il boom di contagi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-07-19

Per la provincia di Savona è un balzo indietro, alla fine di febbraio: in televisione le immagini di Codogno zona rossa e del primo cluster ligure, ad Alassio

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Dopo l’appello a restare a casa della dirigente dell’ospedale Santa Corona, la Stampa racconta che il ristorante Best Sushi di Savona è stato chiuso per precauzione dopo il boom di contagi in zona.

Il focolaio della Liguria e il ristorante Best Sushi di Savona chiuso per precauzione dopo il boom di contagi

Secondo il quotidiano il virus ha cominciato a circolare tra i tavolini, seppure diradati dalla precisa osservanza alle norme anti-Covid, mercoledì 8 luglio.

Risultato: a ieri 28 positivi sparsi in tutta la provincia di Savona, comprese 3 infermiere del reparto di pediatria dell’ospedale di Savona e il campione di pallanuoto della Pro Recco Matteo Aicardi (che è anche l’unico ricoverato) e 200 tamponi. Avanguardia di un’imponente campagna di test per bloccare subito il focolaio in Liguria: 750 persone saranno controllate nei prossimi due giorni e in attesa del tampone o del risultato mille sono già state messe in isolamento fiduciario. Era dai giorni del picco epidemico, tra il 21 e il 28 marzo, che la Liguria non doveva fare i conti con questi numeri. Così, per una regione che vedeva avvicinare il traguardo dei contagi zero, appare soltanto un po’ consolante il bollettino quotidiano della Protezione Civile che parla di solo 28 pazienti ricoverati e nessuno in terapia intensiva.

focolai savonese coronavirus

«Lo zero assoluto e lo zero relativo sono due concetti sfumati e sovrapposti tra loro» prova a spiegare Giancarlo Icardi, direttore di Igiene e medicina preventiva dell’Università di Genova e del policlinico San Martino. «Chiaro che il virus continua a circolare anche se molto meno, poi quando ci sono situazioni di affollamento si manifesta velocemente». E il presidente della Regione Giovanni Toti guarda il bicchiere mezzo pieno: «Le indagini ci rassicurano sulla nostra capacità di tracciamento di situazioni potenzialmente rischiose. Da oggi a domani solo su quel cluster sono previsti 750 tamponi. A cerchi concentrici stiamo ricostruendo tutti i contatti delle persone coinvolte, e tra queste alcune infermiere, ma non c’è alcuna preoccupazione per i nostri ospedali, anche oggi passati al setaccio».

Per la provincia di Savona è un balzo indietro, alla fine di febbraio: in televisione le immagini di Codogno zona rossa e del primo cluster ligure, ad Alassio. Eppure è tutto diverso da allora: «Nel momento di espansione dell’epidemia i tamponi servivano per individuare le persone da curare, oggi servono per bloccare il virus» chiude Icardi.

Leggi anche: Il focolaio Covid a Savona e l’appello a restare a casa della dirigente dell’ospedale Santa Corona

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