Così Virginia Raggi si è messa da sola nei guai con l'ANAC

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-12-20

In una relazione inviata all’ANAC la sindaca si è assunta la responsabilità della nomina. Creandosi così ulteriori problemi

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Virginia Raggi rischia un’indagine per abuso d’ufficio in relazione alle nomine in Campidoglio. Ma c’è di più: nella faccenda potrebbe rientrare anche la famosa nomina del fratello di Raffaele Marra, Renato, all’ufficio del turismo. E questo perché in una relazione inviata all’ANAC dalla stessa sindaca al momento di chiedere se fosse regolare la nomina a responsabile del Turismo la Raggi ha specificato di aver avviato una «procedura non comparativa». Ma si tratta di un iter non previsto quando esiste la possibilità di incorrere nel conflitto di interessi, come in questo caso. Spiega tutto oggi Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera:

Il dossier inviato all’Anac ricostruisce la vicenda relativa a Renato Marra, specificando che la nuova amministrazione comunale per rinnovare tutti gli incarichi di vertice «ha svolto, per la prima volta nella storia dell’Ente, procedura di pubblico interpello rivolta a tutti i dirigenti di ruolo». In questo caso bisogna dunque valutare le richieste e i curriculum, privilegiando chi ha i requisiti per svolgere il lavoro richiesto. E al momento sembra escluso che questo sia accaduto per Renato Marra, visto che non aveva mai avuto esperienze specifiche nel settore del Turismo avendo ricoperto fino a quel momento la carica di vicecapo della polizia locale.
Raggi ha specificato di essere stata lei a decidere in piena autonomia: nel tentativo di «salvare» Raffaele Marra dal conflitto di interessi ha in realtà aggravato la propria posizione ammettendo di non aver fatto la «procedura comparativa» e dunque ammettendo di aver scelto direttamente lui. È la stessa Raggi ad evidenziare nel dossier come il 15 novembre 2016 Raffaele Marra abbia comunicato non solo la presenza del fratello Renato tra i dirigenti del Campidoglio, ma anche quella della sorella Francesca che lavora come funzionaria. Nella relazione non ci sono dettagli sulla data di assunzione né sulle mansioni svolte ma è possibile che questo diventerà oggetto di verifica proprio per chi indaga sulle nomine e sul potere che Marra esercitava al Comune di Roma. Anche per scoprire le modalità di entrata in servizio della donna e se possa essere stato proprio il potente fratello a far sì che ottenesse il contratto alle dipendenze del Comune di Roma.

Insomma Virginia si sarebbe messa nei guai per salvare “uno dei ventitremila dipendenti del Campidoglio”, come ha illustrato mentendo nel monologo a mezzo conferenza stampa approntato venerdì dopo l’arresto del suo fedelissimo e braccio destro.

Le telefonate tra Marra e Romeo e l'assegno per la casa Enasarco
Le telefonate tra Marra e Romeo e l’assegno per la casa Enasarco

Quando tutti gli atti saranno trasmessi in procura, si valuterà la posizione di Raggi. L’indagine avviata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo ipotizza l’abuso d’ufficio per l’ingiusto profitto che Marra e Romeo avrebbero percepito grazie alla «promozione». Raggi non è ancora indagata, ma la strada sembra tracciata, quantomeno per svolgere ulteriori accertamenti. Vista l’imminenza delle festività natalizie è presumibile che un eventuale provvedimento possa comunque arrivare a gennaio.
Anche perché si dovranno ascoltare le versioni delle persone più vicine alla sindaca, già finite sotto inchiesta: l’ex assessore Paola Muraro indagata per illeciti ambientali che sarà interrogata domani pomeriggio e l’ex capo del Personale Marra, arrestato per corruzione con il costruttore Sergio Scarpellini che sarà sentito questa mattina a Regina Coeli.

Leggi sull’argomento: Luigia Auriemma: chi è l’avvocata a cui si rivolse Virginia Raggi per Romeo

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