Così la Germania ci ha guadagnato dalla crisi della Grecia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-08-10

Uno studio dell’istituto tedesco di ricerca economica Leibnitz (IWH): circa 100 miliardi di euro dal 2010 il computo totale dei risparmi di bilancio da parte di Berlino, pari a oltre il 3% del PIL nazionale. «Durante la crisi europea del debito, la Germania ha tratto vantaggio da questo effetto in maniera sproporzionata»

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La Germania ha tratto vantaggio dalla crisi della Grecia. A dirlo è uno studio dell’istituto tedesco di ricerca economica Leibnitz (IWH), che ha calcolato in circa 100 miliardi di euro dal 2010 il computo totale dei risparmi di bilancio da parte di Berlino, pari a oltre il 3% del PIL nazionale visto che  gli investitori confrontati da una crisi economica realizzano investimenti il più possibile sicuri. “Durante la crisi europea del debito, la Germania ha tratto vantaggio da questo effetto in maniera sproporzionata”, afferma Iwh, che spiega: “Risultano tassi simulati sui bond tedeschi in media tra il 2010 e oggi del 3% più elevati che nella realtà, il che ha comportato risparmi di bilancio globali di almeno 100 miliardi di euro negli ultimi quattro anni e mezzo”. La Germania ha inoltre registrato importanti contratti a seguito della politica di privatizzazioni portata avanti da Atene dal 2011, tra cui l’acquisto da parte della società Fraport di 14 aeroporti regionali greci, incluso quello di Corfù, per circa un miliardo di euro.
 
COSÌ LA GERMANIA CI HA GUADAGNATO DALLA CRISI DELLA GRECIA
La Germania, che segue una linea dura nei confronti della crisi economica e finanziaria della Grecia, ha ottenuto molti vantaggi dalle difficolta’ di Atene. Lo sostiene uno studio dell’istituto tedesco Leibnitz di ricerca economica (Iwh), che calcola a circa 100 miliardi di euro dall’inizio della crisi greca, nel 2010, i risparmi di bilancio da parte di Berlino, pari a oltre il 3% del Pil nazionale. “Questi risparmi superano i costi legati alla crisi e sono validi anche se la Grecia non rimborserà interamente il proprio debito”, affermano gli economisti, per i quali “la Germania ha quindi in ogni caso tratto vantaggio dalla crisi in Grecia“. Il rapporto cita come esempio del guadagno tedesco il giorno di gennaio in cui è apparso chiaro che a vincere le elezioni sarebbe stata la Syriza di Tspras: all’epoca i tassi di interesse sui bund sono scesi di trenta punti base. E il giorno della proclamazione del referendum sulle riforme, i tassi di interesse sui bund tedeschi sono ulteriormente scesi. Anche obbligazioni di altri paesi come gli Stati Uniti, la Francia e l’Olanda, ne hanno beneficiato, ma in misura molto minore. Secondo l’istituto senza la crisi greca la Germania avrebbe dovuto pagare circa il 3% in più di interessi sul totale. Per questo i risparmi per i contribuenti tedeschi ammontano a circa cento miliardi di euro nei quattro anni e mezzo in esame: risparmi che superano anche i costi potenziali connessi all’ipotesi che alla fine la Grecia non rimborsi in alcun modo il suo debito: la quota tedesca nei pacchetti di salvataggio per la Grecia è arrivata a circa novanta miliardi di euro.
 
A CHE PUNTO È L’ACCORDO
Intanto le istituzioni sono più vicine a un accordo sul terzo piano di aiuti da 86 miliardi di euro tra il Governo greco e i creditori. Lo afferma l’edizione online del ‘Financial Times’, indicando che le concessioni da parte del premier greco Alexis Tsipras stanno avendo la meglio sui Paesi euroscettici di Eurolandia, che adesso sarebbero più convinti della possibilita’ di trovare un accordo entro il 20 agosto, quando la Grecia dovra’ rimborsare alla Bce 3,4 miliardi di euro. ‘Avgi’, il giornale di Syriza, il partito al Governo greco, afferma che i creditori hanno sottolineato “la molto positiva collaborazione” con le autorità di Atene, con cui i colloqui sono andati avanti per tutto il fine settimana, domenica compresa. Al tavolo dei colloqui il ministro greco delle Finanze e quello dell’Economia, rispettivamente Euklid Tsakalotos e Giorgos Stathakis, e i delegati di Bce, Fmi ed Esm, il fondo Salva-Stati. Il ‘Frankfurter Allgemeine Zeitung’ di ieri afferma inoltre che le istituzioni hanno raggiunto gia’ sabato scorso un accordo su un nuovo memorandum, di 27 pagine, che fissa le misure per Atene per i prossimi tre anni e dovra’ essere presentato agli Stati membri Ue. Una volta ottenuto il via libera potranno cominciare i lavori per decidere la prossima settimana un terzo pacchetto di aiuti per Atene. Un funzionario Ue ha definito la possibilita’ di un’intesa nei prossimi giorni “un obiettivo ambizioso, ma realizzabile”.

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