Cos’è lo spread: la casalinga di Pomigliano e i suoi due fratelli

di Fabio Scacciavillani

Pubblicato il 2018-08-12

Da quando il somarismo è diventato ideologia di governo, lo spread ha cominciato a salire inesorabilmente. Ora è posizionato ad un passo dal livello di guardia che rende il debito pubblico di un paese insostenibile e spalanca la porta alla bancarotta sovrana. Per chivolesse comprendere la questione in termini semplici, prendiamo un’ipotetica casalinga di Pomigliano e immaginiamo che a un certo punto erediti 10mila euro da un lontano zio

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Come la galassia novax è popolata di individui che rifiutano 500 anni di progresso scientifico, la galassia noeuro è popolata di somari a digiuno di qualsiasi cultura economica e refrattari alla logica elementare. Da qui deriva l’epiteto “somarista” con cui vengono sbeffeggiati i guru del ritorno alla minkio-lira (il cui fuoco sacro ultimamante è stato spento con l’irrorazione di lucrose cadreghe).
Il somarismo nel mondo animale si misura attraverso i decibel dei ragli. Nel mondo politico romano con i punti di spread tra i tassi di interesse sui titoli pubblici italiani e quelli degli altri paesi, in particolare quelli dell’area euro, specie la Germania.

Da quando il somarismo è diventato ideologia di governo, lo spread ha cominciato a salire inesorabilmente. Ora è posizionato ad un passo dal livello di guardia che rende il debito pubblico di un paese insostenibile e spalanca la porta alla bancarotta sovrana. Inutile dire che per le vittime dell’analfabetismo di ritorno lo spread è un complotto dei mercati internazionali, della finanza ebraica, del Bilderberg e delle multinazionali. Ma per chi, non attirato dai ragli, volesse comprendere la questione in termini semplici, prendiamo un’ipotetica casalinga di Pomigliano e immaginiamo che a un certo punto erediti 10mila euro da un lontano zio.

spread italia

La casalinga ha due fratelli. Saputo del lascito entrambi le telefonano per chiedere un prestito. Il primo è un affermato dentista con una clientela consolidata e fedele. Avrebbe bisogno di comprare delle nuove attrezzature mediche. Tuttavia gli mancano momentaneamente i liquidi perché ha acquistato un immobile dove intende trasferire lo studio, dopo aver intrapreso costosi lavori di ristrutturazione che sfortunatamente si sono protratti più del previsto. L’altro fratello è fuoricorso da 11 anni in Scienze della Comunicazione, con precedenti per spaccio di droga, vive alla giornata ubriacandosi con gli amici punkabestia e non ha fissa dimora. Chiede un prestito perché giura di voler affittare un appartamento, riprendere a studiare, disintossicarsi dalla droga, curarsi la cirrosi epatica e mettere su famiglia. Queste promesse da 10 anni si susseguono con cadenza più o meno semestrale e hanno una durata variabile tra i 5 minuti e i due giorni (quando coincidono con il Carnevale).

La casalinga, che ha un cuore d’oro, invece di godersi una vacanza a Mauritius, decide di condividere la sua fortuna con entrambi i fratelli. Ad ognuno presterà per un anno un parte dell’eredità ricevuta, ma ad un tasso di interesse che rifletta il sacrificio ed il rischio a cui si sottopone. Ai fratelli spiega “Teng o core d’oro, ma cca niscun è fess”. Ora, se la casalinga investisse i soldi in uno strumento abbastanza sicuro, ad esempio i bund del governo tedesco, otterrebbe l’1% (semplifico approssimando per eccesso). Domanda al lettore: a quale tasso di interesse la casalinga dovrebbe prestare ai due fratelli? Allo stesso tasso dei bund? A un tasso uguale per entrambi i fratelli? A tassi diversi? E quanto diversi? Inoltre: come dovrebbe dividere i 10mila euro? 5mila euro ad ognuno? Una percentuale maggiore al dentista? Una percentuale maggiore al fuoricorso?

Ecco dalle risposte a questi marzulliani interrogativi il lettore forgerà la propria nozione sullo spread in un mercato in cui operano tante casalinghe di Pomigliano e tanti debitori con caratteristiche disomogenee. Molto più disomogenee di quelle dei due fratelli. Ma è così…se ti regalassi 10000€ preferiresti investirli in titoli tedeschi o italiani se entrambi dessero lo stesso tasso di interesse?In questo l’Europa non c’entra nulla. Sarebbe uguale con sovranità monetaria. Chi presta soldi vuole essere ripagato. Di più dai più rischiosi

 

Fabio Scacciavillani dopo aver conseguito il Ph.D. in Economia all’Università di Chicago (dove è stato assistente del Premio Nobel Merton Miller), ha lavorato al Fondo Monetario Internazionale, alla Banca Centrale Europea (nel periodo pioneristico dell’unione monetaria), a Goldman Sachs, al Centro Finanziario Internazionale di Dubai e in Confindustria. Attualmente è il Capo della Strategia del fondo sovrano dell’Oman che gestisce i proventi delle esportazioni petrolifere del Sultanato. Nelle pubblicazioni e nell’attività professionale si è concentrato su tassi di cambio, politica monetaria, riforme strutturali e mercati finanziari. E’ ospite fisso su Bloomberg TV ed editorialista del Fatto Quotidiano. Ha scritto “Tremonti: Il Timoniere del Titanic” con Giampiero Castellotti e “The New Economics of Sovereign Wealtyh Funds” con Massimiliano Castelli.

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