Cosa farà Di Maio ora che anche Grillo vuole riconfermare la regola del secondo mandato?

di Clarissa Cancelli

Pubblicato il 2022-06-18

In un post sul blog, Grillo scrive che non bisogna “privarsi di una regola la cui funzione è di prevenire il rischio di sclerosi del sistema”

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Niente terzo mandato. Beppe Grillo è stato chiaro, mettendo di fatto una pietra tombale sulla questione della proroga di mandato. Un’idea non proprio in linea con il pensiero di Luigi Di Maio: “Il’M5S non è una forza politica che sta guardando al 2050, ma sta guardando indietro – ha detto il ministro degli Esteri-. Che senso ha quindi cambiare la regola del secondo mandato? Invito gli iscritti a votare secondo i principi fondamentali del Movimento, li invito io perché questa è una forza politica che si sta radicalizzando all’indietro”.

Che fine farà Luigi Di Maio?

In un post sul blog, presentato dal fondatore del M5s come una rivelazione (“Il Supremo mi ha parlato”), Grillo scrive che non bisogna “privarsi di una regola la cui funzione è di prevenire il rischio di sclerosi del sistema di potere, se non di una sua deriva autoritaria, che è ben maggiore del sacrificio di qualche (vero o sedicente) Grande Uomo”. Parole che arrivano in un momento di tensione per i pentastellati. L’ultimo scontro ha visto protagonisti (e non è una novità) proprio Di Maio e il leader 5 stelle Giuseppe Conte. Per l’ex presidente del Consiglio, il ministro “dice stupidaggini, è in fibrillazione”, proprio per il limite al numero dei mandati. Secondo Conte, Di Maio sarebbe pronto per andare per la propria strada. La stoccata del capo del M5s arriva dopo l’invito del ministro degli Esteri a un confronto per la democrazia interna, per non mettere in difficoltà il governo Draghi sulla risoluzione di maggioranza sull’Ucraina, per un’assunzione di responsabilità per un’autocritica dopo le amministrative. “Lezioni da lui di democrazia fanno sorridere. Di Maio vuole uscire dal M5s per fare un nuovo partito? Non mi fate mettere nella testa altrui, questo ce lo dira’ lui in queste ore”, risponde Conte. Sono circolate varie ipotesi sul probabile nuovo partito di Di Maio. L’ultima lo vedrebbe insieme a Mara Carfagna, ministro per il Sud e la coesione territoriale nel governo Draghi.

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