Cosa succede adesso al progetto dello Stadio della Roma a Tor di Valle

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-06-14

Con l’arresto di Parnasi l’avvio dei lavori è destinato a essere rimandato. Anche perché mancano carte e autorizzazioni. Ma una scappatoia potrebbe esserci: la vendita dei terreni e l’uscita dall’affare di Parsitalia ed Eurnova. Ci sarebbe già un acquirente pronto

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L’inchiesta su Luca Parnasi per lo Stadio della Roma a Tor di Valle ha aperto un dibattito su cosa ne sarà del progetto della società di James Pallotta e del gruppo il cui dominus è stato arrestato ieri.

Cosa succede adesso al progetto dello Stadio della Roma a Tor di Valle

Secondo l’agenzia DIRE  l’iter per la realizzazione del nuovo stadio della Roma, nonostante l’ottimismo manifestato oggi dal patron James Pallotta, rischia di fermarsi. Forse non definitivamente, ma certamente a data da destinarsi. E’ vero, come detto dagli inquirenti l’iter approvativo del progetto “non e’ oggetto del procedimento”. Ed è altrettanto vero che la Roma e i suoi dirigenti escono puliti da questa storia essendo stati giudicati dai pm “totalmente estranei alla vicenda”. Ma c’è un macigno sul cammino dell’apertura dei cantieri a Tor di Valle: l’assenza di una controparte “responsabile e nel pieno delle sue funzioni” al momento della stipula finale della convenzione tra Comune e proponenti, vista la misura restrittiva nei confronti del costruttore Luca Parnasi. Lo scenario è quello di uno stallo.

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Con Parnasi fuori gioco, nonostante la presenza in forza della Roma, sarà infatti molto difficile arrivare all’apertura dei cantieri in tempi brevi. In attesa dell’eventuale arrivo di un curatore, la società Eurnova, di proprietà dell’imprenditore romano in manette, si ritrova infatti senza responsabili in grado di chiudere la partita burocratica, apporre qualsiasi tipo di firma, e quindi avviare i cantieri veri e propri.  Le attuali norme anti corruzione prevedono che, in presenza di un caso come quello in esame, gli uffici, in questo caso quelli comunali del dipartimento Urbanistica, siano obbligati a sospendere l’iter autorizzativo. Questo da un lato toglierà l’imbarazzo ai dirigenti capitolini di controfirmare un progetto i cui responsabili sono finiti sotto inchiesta. Dall’altro allungherà i tempi dedicati al passaggio delle controdeduzioni, che si era aperto ieri e la cui durata è di 30 giorni. L’ultimo passaggio, peraltro, prima della firma della convenzione finale e dell’adozione dell’Assemblea capitolina.

L’ipotesi di slittamento a tempo indeterminato

Secondo Repubblica Roma però al Campidoglio e in società non vogliono arrendersi. L’intenzione di palazzo Senatorio è quella di andare avanti:

Proprio come vogliono la Roma e James Pallotta, sempre più nervoso. Ieri era nella capitale, in vacanza con moglie e amici. Oggi sarà sul lago di Como. Ma i pensieri sono assorbiti dalla questione Tor di Valle. Ha già speso 63 milioni solo per la progettazione dell’opera, altri 300 gli è costata la Roma fino ad oggi. Soldi che senza la possibilità di costruire uno stadio forse non avrebbe investito.

Due elementi, però, rassicurano il patron giallorosso: la procura non ha chiesto il sequestro dei terreni. E le amministrazioni che hanno firmato le delibere di approvazione non sono sotto indagine.

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Trigoria, poi, si ritiene parte lesa. Il fatto dg Mauro Baldissoni non sia nemmeno tra gli indagati nonostante i rapporti necessariamente costanti, quasi quotidiani, con chi è finito in manette, è indicativo. Adesso, allora, non resta che attendere. Le prossime ore saranno determinanti: i vertici della Roma, ieri in Lega Calcio a Milano, hanno tenuto contatti informali con Comune e Regione.

Di certo c’è che Pallotta potrebbe ridurre le iniezioni di liquidità da cui la Roma dipende. E la società — che proprio ieri è uscita dal controllo Uefa per i buoni risultati finanziari raggiunti — sarebbe costretta a ridurre i costi di gestione. Ovvero andare verso un ridimensionamento sportivo.

I rischi per la A.S. Roma e per il Campidoglio

La Stampa racconta che Pallotta si è riunito con il dg Mauro Baldissoni per pianificare le prossime mosse. Come quelle che riguarderanno i rapporti con Eurnova, iniziando a valutare se sia meglio aspettare la nomina dell’amministratore giudiziario o verificare, in accordo con il Campidoglio, se esistano dei presupposti per sostituire la società di Parnasi. «Non possono stoppare tutto, nelle carte non c’è traccia di un iter falsato», la linea dettata dal presidente Made in Boston.

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Stadio della Roma a Tor di Valle: una delle strutture dell’ippodromo (foto: neXtQuotidiano.it

Secondo Andrea Managò che ne scrive sul Fatto Quotidiano invece l’arena è in pericolo perché mancano la convenzione e la variante urbanistica. Dovrà essere nominato un tutore giudiziario delle società di Parnasi, soltanto dopo si potrà valutare se la sua azienda riuscirà a proseguire con l’operazione oppure cederà la partita al migliore acquirente.

Una prospettiva che sembrava vicina, visto che l’ordinanza del gip parla di una trattativa in stato avanzato tra Eurnova e Dea Capital, società di investimenti del gruppo De Agostini,per vendere i terreni di Tor di Valle e le autorizzazioni urbanistiche per 200 milioni di euro. Parnasi, insomma, sarebbe stato sul punto di uscire dall’affare, anche perché la liquidità per realizzare lo stadio e gli uffici non sarebbe arrivata da lui.

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Anche secondo Alessandro Austini e Il Tempo la vendita della società da parte di Parnasi potrebbe essere la chiave di volta per proseguire l’operazione superando il problema dell’indagine:

Pallotta è entrato nell’ordine di idee di sostituire Eurnova con un nuovo soggetto (o con se stesso?) ma dovrà comunque aspettare la nomina del curatore giudiziario della società di Parnasi, che nel frattempo stava vendendo per 200 milioni terreno e progetto al fondo immobiliare Dea Capital. La Roma era stata messa al corrente della trattativa e vedeva di buon occhio l’operazione.

Insomma, una vendita potrebbe fare tabula rasa del passato imbarazzante e concludere felicemente l’iter avviato anni fa. Un lieto fine che però di solito funziona solo nelle favole.

Leggi sull’argomento: Cosa c’è nell’inchiesta sullo Stadio della Roma a Tor di Valle

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