Politica
Cosa è andato a fare Casaleggio da Conte
neXtQuotidiano 08/07/2020
Repubblica racconta oggi in un retroscena cosa è andato a fare Davide Casaleggio a Palazzo Chigi da Giuseppe Conte. La storia parte dal mancato invito del presidente del Consiglio al presidente dell’Associazione Rousseau per gli Stati Generali e dalla cena dello stesso Casaleggio con Alessandro Di Battista, Enrica Sabatini e Pietro Dettori in una pizzeria a Testaccio
Annalisa Cuzzocrea su Repubblica racconta oggi in un retroscena cosa è andato a fare Davide Casaleggio a Palazzo Chigi da Giuseppe Conte. La storia parte dal mancato invito del presidente del Consiglio al presidente dell’Associazione Rousseau per gli Stati Generali e dalla cena dello stesso Casaleggio con Alessandro Di Battista, Enrica Sabatini e Pietro Dettori in una pizzeria a Testaccio:
Così, a Conte, Casaleggio porta una rassicurazione: «Non siamo io e Alessandro a volerti far cadere. Non ho mai pensato che votare un nuovo capo potesse indebolirti, quello che ho chiesto è che il Movimento continui a lavorare con il suo metodo e sui suoi temi». Quanto alle regionali, sanno entrambi che Beppe Grillo è convinto che – dove c’è ancora la possibilità come in Liguria, Marche e forse perfino in Puglia – bisogna fare di tutto per andare col Pd. Il fondatore lo ha detto a tutti quelli che ha sentito. «L’importante è che le intese si votino su Rousseau», si è limitato a ripetere in queste ore Casaleggio. Il punto, però, non è questo.
Il punto è che accogliendo il capo ella piattaforma Rousseau, e cioè la seconda persona – dopo Grillo – prevista dallo statuto del Movimento 5 stelle, Conte rafforza il suo ruolo nel Movimento. Tenta la conciliazione tra l’anima governista e quella più legata alle origini. E facendolo cerca di arginare le spinte di quei 5 stelle che vorrebbero un rimpasto di governo, o magari un esecutivo che faccia a meno di lui. Allo stesso tempo, però, consente al manager di fare quel che ha cominciato a fare già all’epoca del governo giallo-verde: usare il biglietto da visita di “leader” del principale partito di governo per aumentare il giro d’affari della Casaleggio Associati.
L’ala vicina a Di Maio (che Casaleggio incontrerà oggi) ieri continuava a ripetere che la mossa del premier è segno di grande debolezza. «Vuole blindarsi perché è sotto attacco da parte del Pd», è il refrain. Gli attacchi maggiori, infatti, il premier li teme dall’interno. Da chi ha cominciato ad agitarsi all’idea che possa essere lui il nuovo frontman M5S alle prossime elezioni. Chi lo sostiene lo vorrebbe in quel ruolo e si rifiuta di immaginarne altri. Ma il Movimento è ormai una trama così lacera che è difficile capire se questi tentativi di cucitura serviranno a porre rimedio allo sfacelo, o non faranno che aggravare gli strappi.