Cosa dice l'AMA su Roma pulita entro il 20 agosto

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-07-28

L’assessora all’ambiente Paola Muraro spiega che l’azienda si è impegnata entro il 20 agosto a risolvere l’accumulo di settemila tonnellate di monnezza. L’azienda però spiega che sarà il calo nella raccolta di agosto a consentirlo. E Fortini chiede alla sindaca Raggi… di requisire il tritovagliatore di Cerroni

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Ieri e oggi l’assessora all’ambiente Paola Muraro ha fatto sapere che l’AMA, la municipalizzata romana dei rifiuti, ha preso un impegno scritto per ripulire la città di Roma entro il 20 agosto. Tutto nasce dalla piazzata dell’assessora in sede del 26 luglio, quando la Muraro pretese un impegno scritto in forma di documento con un piano per lo smaltimento dei rifiuti in eccesso: «Roma pulita il 20 agosto non l’ha detto la Muraro, l’ha detto l’azienda nel ‘piano di rientro’ firmato prima da Zotti e poi da Fortini. Se è una scadenza fattibile? Diamo loro fiducia, però non è la Muraro che lo dice. Non gestisco io l’azienda, io ho solo preso il documento che sarà ufficiale e lo metteremo in rete», ha detto oggi la Muraro dopo l’incontro con i sindacati dei lavoratori di AMA.

Cosa dice l’AMA su Roma pulita entro il 20 agosto

Sempre al termine dell’incontro l’assessora ha voluto togliersi alcuni sassolini dalle scarpe. Ha fatto sapere ad esempio che «I lavoratori non sono contenti della dirigenza, ma si scontano anni e anni di incapacità gestionale. Ora vediamo di rimettere le cose a posto». Poi ha anche detto che lei non vuole fare il direttore generale di AMA perché «vola più alto». Sull’inchiesta in corso sul tritovagliatore di Rocca Cencia ha invece detto: «Chiedete alla Procura, non ne ho idea. L’ho letto sui giornali, altro non sappiamo». E a chi le ha chiesto se questo avesse conseguenze sulla gestione della città, ha risposto: «Questo bisogna chiederlo alla Regione – ha sottolineato Muraro -se ha degli input da parte della Procura. Io questo non lo so, Rocca Cencia rientrava nel piano regionale dove ci sono anche tanti altri impianti. Stiamo a vedere, è la Regione che ci deve dire quali impianti possiamo utilizzare, non possiamo inventarcelo noi». La procura ha fatto sapere di stare indagando sui costi e le procedure seguite per lo smaltimento dei rifiuti nel tritovagliatore di Rocca Cencia, di proprietà della società Colari, ossia di Manlio Cerrori, l’ex patron di Malagrotta. Subito dopo le dichiarazioni dell’assessora, però, l’AMA ha voluto precisare i dintorni del piano operativo inviato ieri in Campidoglio: «Il mancato ritiro di circa 300 tonnellate/giorno da parte di Saf – si legge nel documento -, di cui una minima quantità è stata deviata verso altri impianti Tmb (Rida) ha determinato, per il periodo di 36 giorni, l’accumulo di circa 7.000 tonnellate nelle fosse di ricezione dei Tmb di Ama e l’affanno degli impianti, che comunque hanno sempre lavorato entro i limiti delle autorizzazioni. Il completo svuotamento delle fosse degli impianti, sarà ora possibile in considerazione dei nuovi servizi di trasporto e recupero/smaltimento (affidati con gare pubbliche europee a soggetti distinti l’uno per i trasporti e l’altro per recupero/smaltimento). II previsto storico calo stagionale della produzione di rifiuti nel mese di agosto – spiegano da Ama – consentirà di ridurre i carichi ai nostri Tmb di circa il 20% (il dato storico è superiore ai 25%). Anche domenica 31 luglio e domenica 7 agosto, come già avvenuto domenica 24 luglio u.s., saranno comandati in servizio 2 turni di lavorazione straordinaria festiva domenicale. Le azioni anzidette, accompagnate dall’intervento straordinario del by-pass di Rocca Cencia, che velocizzerà le lavorazioni di RUR, consentiranno lo svuotamento totale delle fosse entro il 20 agosto».

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L’esultanza di Cerroni sul Tempo di oggi

Paola Muraro e il tritovagliatore di Rocca Cencia

Dal documento si capisce quindi che è la mancata ricezione da parte della SAF di Frosinone  di 300 tonnellate di rifiuti ha mandato in affanno gli impianti AMA. La SAF, insieme al Colari di Cerroni, ha poi stipulato il “patto segreto” con Vignaroli e la stessa Muraro il 30 giugno. Ma l’ad di Ama Daniele Fortini ribadisce, nel piano operativo inviato ieri in Campidoglio all’assessore all’Ambiente Paola Muraro, il suo no all’utilizzo dell’impianto di Rocca Cencia. Parla di motivi ostativi Fortini che riferisce anche come “l’Autorità Giudiziaria ha provveduto ad acquisire documentazione presso la nostra Società in merito al tritovagliatore in questione ed oggetto di indagini per gravi reati. Altre e più approfondite motivazioni ostative saranno comunicate con specifica nota che le sarà inviata a breve” conclude Fortini rivolgendosi all’assessore. Ma c’è di più. Perché Fortini invece oggi ha chiesto alla sindaca Raggi di requisire il tritovagliatore: «Il mio dovere è lavorare alla soluzione dei problemi e non fare polemiche politiche…A questo punto un’iniziativa importante da valutare, visto lo stato delle cose, è la requisizione del tritovagliatore di proprietà Colari e affittato a Porcarelli da parte dell’Autorità Pubblica, che si può fare con un’ordinanza del Sindaco. Io chiedo che quell’impianto venga requisito e messo a disposizione di Ama nel pubblico e generale interesse di Roma. L’articolo che lo consente è il 14 della legge n. 116 dell’11 agosto 2014, la quale prevede che in casi di estrema necessità nella Regione Lazio, il Governatore della Regione ovvero uno dei sindaci della Regione possa requisire gli impianti fondamentali a garantire lo smaltimento dei rifiuti in fasi di grave criticità».

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Virginia Raggi e Daniele Fortini

E l’ad di AMA torna a spiegare perché non ha voluto utilizzare il tritovagliatore del proprietario di Malagrotta:  «Mi si dice che, cosa che io ritengo non vera, c’è un’emergenza, che dobbiamo usare quel tritovagliatore – me l’ha detto con il blitz l’Assessore Muraro lunedì -, io ho posto il convincimento che questo possa accadere solo dentro i limiti della legalità e non al di fuori dalla legge». E infine: «Quel tritovagliatore non può essere usato perché è un impianto che è fuori dal piano regionale dei rifiuti, e quindi per poterlo utilizzare ho bisogno o dello svolgimento di una gara pubblica o di un’ordinanza del Sindaco ovvero del Governatore della Regione, ma l’ordinanza sarebbe indirizzata a persone che oggi potrebbero anche essere indagate, fino a che quel tritovagliatore è come sappiamo sotto inchiesta penale. Allora l’unico modo per non firmare accordi con persone indagate e accusate di gravi reati (di cui magari poi risulteranno innocenti ma ad oggi così è) l’unico modo per poter usare quel tritovagliatore è requisirlo. La legge lo consente, lavoriamo nella legalità e mettiamo a disposizione della Capitale un impianto che non è indispensabile, ma almeno lo prende Ama lo gestisce Ama e i prezzi saranno trasparenti. L’articolo 14 dà questa facoltà al Sindaco di uno dei comuni della Regione Lazio, e Roma Capitale lo è certamente, di adottare un’ordinanza contingibile e urgente e se l’ordinanza è contingibile e urgente si può fare ad horas».

Leggi sull’argomento: Il M5S odia Cerroni (ma allora perché gli ha chiesto aiuto?)

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