La procura indaga sulla discarica di Cerroni a Rocca Cencia

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-07-28

Mentre la giunta grillina pretende dall’AMA che venga utilizzato l’impianto che il proprietario Colari ha dato in gestione a Gino Porcarelli, iIl pubblico ministero Alberto Galanti ha avviato un’inchiesta per associazione a delinquere finalizzata alla truffa. Su esposto di Fortini

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Mentre la giunta grillina pretende dall’AMA che venga utilizzato Rocca Cencia, sull’impianto che il proprietario Colari ha dato in gestione a Gino Porcarelli (fedelissimo del «Supremo» Manlio Cerroni almeno secondo gli addetti ai lavori) e dove Ama smaltisce parte dei rifiuti cittadini indaga la procura di Roma. Il pubblico ministero Alberto Galanti ha avviato un’inchiesta per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e ha delegato il Noe coordinato dal generale Sergio Pascali a effettuare approfondimenti.

La procura indaga sulla discarica di Cerroni a Rocca Cencia

Il tutto parte da un esposto presentato dal presidente di AMA Daniele Fortini nei mesi scorsi e riguarda fatti accaduti nel 2015, quando la Mazar Italia effettua una consulenza nell’azienda sulle procedure sul processo d’acquisto in AMA e “scopre” che il maggiore fornitore della municipalizzata dei rifiuti è Cerroni. E quel rapporto individua una serie di «irregolarità». Fra cui «fatture non contabilizzate» per milioni di euro e Sal (Stato di avanzamento lavori) del tutto incoerenti. Scrive il Corriere:

Non solo ma ovviamente su tutto pende la solita ipoteca; quella delle procedure di urgenza. Le stesse che facevano prosperare le coop di Salvatore Buzzi e Massimo Carminati, per intenderci. Ed ecco perché tanta preoccupazione. Fortini teme – e lo ha ripetuto anche durante la testimonianza al processo di Mafia Capitale – la lobby pro-Cerroni. E non solo, ma anche altre. A riprova di questo ha presentato in procura un pacchetto di 14 esposti sulla raccolta rifiuti in Ama che documenta come la pistola dell’emergenza costantemente puntata alla tempia dell’azienda favorisca le lobby. Anche se poi, certo, è difficile in giornate come queste, convivere con i rifiuti per i cittadini di Don Bosco, San Giovanni, Villa Fiorelli fino a piazza Fiume e via Alessandria.

monnezza roma
L’esultanza di Cerroni sul Tempo di qualche giorno fa

Per l’assessore all’ambiente Paola Muraro, che ha recentemente fatto un sopralluogo sul posto, lo stabilimento sarebbe necessario per risolvere la piaga dell’immondizia romana, Fortini è contrario. L’impianto in questione è il fulcro dell’ultima indagine dei magistrati di piazzale Clodio, che procedono per truffa ai danni di Ama, frode nelle pubbliche forniture, traffico illecito di rifiuti e, addirittura, associazione a delinquere. Il fascicolo, in cui si conterebbero già i primi indagati, è coordinato dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal pm Alberto Galanti.

La perquisizione all’AMA

Due giorni fa i finanzieri hanno bussato alla porta di AMA per sequestrare documenti. Nel mirino il tritovagliatore che si trova al civico 273 di via di Rocca Cencia. Scrive il Messaggero:

E’ di proprietà della Colari di Cerroni e affittato alla ditta “Porcarelli Gino Srl”: ora si trova al centro di una maxi inchiesta della Procura che rischia di complicare ancora di più le cose. Ad apprendere della notizia è stato proprio il Campidoglio, protocollando le note a margine del piano operativo che prevede misure «urgenti ed efficaci, da porre immediatamente in essere, finalizzate al rapido miglioramento dei servizi di gestione dei rifiuti urbani della città di Roma» entro il 20 agosto. L’impianto di Rocca Cencia non sarebbe compreso nel programma perché esistono «motivi ostativi all’utilizzo», secondo quanto hanno appreso a Palazzo Senatorio, in quanto il 26 luglio «l’autorità giudiziaria ha provveduto ad acquisire documentazione presso la nostra società i nmerito al tritovagliatore, oggetto di indagini per gravi reati».

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I numeri dell’AMA a Roma (Il Messaggero, 28 luglio 2016)

Intanto ieri il M5S ha risposto alle polemiche del PD sulla riapertura di Malagrotta ricordando i precedenti di Cerroni e le responsabilità politiche di centrosinistra e centrodestra a Roma e nel Lazio sulla nascita del mostro discarica. Ma ha anche glissato non molto elegantemente sul “patto segreto” stipulato dall’assessora Muraro, dal deputato Vignaroli e da AMA con i gestori dell’impianto di Rocca Cencia.

Leggi sull’argomento: Il M5S odia Cerroni (ma allora perché gli ha chiesto aiuto?)

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