Cosa cambia a scuola fino al 15 marzo e come funziona la didattica a distanza

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-05

Solo nelle cosiddette «zone rosse» del contagio è stata decretata la chiusura vera e propria delle scuole. In tutte le altre province e città italiane il governo ha deciso invece la sospensione delle attività didattiche: le aule sono vuote, insegnanti e studenti restano a casa, ma il preside è al suo posto, come pure i bidelli, e le segreterie sono regolarmente aperte

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Oggi il Corriere della Sera riepiloga in una serie di domande e risposte dopo la decisione di chiudere le scuole fino al 15 marzo presa dal governo Conte: c’è la didattica a distanza (che però non è obbligatoria) e la sospensione delle prove Invalsi:

Che differenza c’è tra scuole chiuse e sospensione dell’attività didattica?
Solo nelle cosiddette «zone rosse» del contagio è stata decretata la chiusura vera e propria delle scuole. In tutte le altre province e città italiane il governo ha deciso invece la sospensione delle attività didattiche: le aule sono vuote, insegnanti e studenti restano a casa, ma il preside è al suo posto, come pure i bidelli, e le segreterie sono regolarmente aperte.

L’anno scolastico sarà valido comunque o dovrà essere allungato?
La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha escluso di allungare l’anno: il decreto approvato il 2 marzo conferma la validità dell’anno scolastico anche se non si raggiungeranno i 200 giorni minimi di lezione stabiliti per legge.

didattica online scuole chiuse

La didattica a distanza che alcune scuole del Nord hanno già avviato sarà estesa a tutte le scuole? E può sostituire la didattica in classe?
La didattica a distanza non è obbligatoria: è una scelta demandata ai dirigenti scolastici che possono decidere di attivarla solo dopo aver sentito il collegio dei docenti. Ci vorranno dunque almeno un paio di giorni per attivarla: intanto gli insegnanti possono usare i link dei registri elettronici. Finora è partita a macchia di leopardo, a seconda delle capacità e dell’intraprendenza dei singoli istituti. E comunque, anche le scuole più attive non riescono a raggiungere tutti gli studenti. Nel caso dei bambini delle scuole elementari, poi, per assicurarsi la cooperazione attiva degli alunni è necessario l’aiuto di un adulto da casa. Il Miur ha messo a disposizione una pagina che riepiloga i materiali di didattica digitale già disponibili. E ha previsto lezioni a distanza per la formazione dei docenti.

I programmi scolastici saranno rivisti e ridotti?
Per ora non sono previste indicazioni: se la chiusura si prolungasse è possibile che il ministero intervenga con misure specifiche per gli studenti di terza media e quinta superiore.

Cosa succederà con gli esami di Stato di terza media e di Maturità?
Su questo punto la ministra Azzolina resta cauta. Tutto dipende da quanto durerà il provvedimento approvato ieri. Se dovesse prolungarsi oltre la scadenza annunciata oggi, il ministero sta valutando un non meglio definito «piano di emergenza».

Leggi anche: Perché il governo ha chiuso le scuole (e cosa dicono davvero gli scienziati)

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