La Corte costituzionale ammette 4 referendum sulla giustizia promossi da Lega e Radicali

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-02-16

Quattro dei sei quesiti referendari proposti dalla Lega e dai Radicali per riformare la giustizia hanno ottenuto l’ammissibilità dalla Corte costituzionale, che a breve si pronuncerà sugli altri due e su quello che riguarda la cannabis

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Alla spicciolata arrivano i pareri della Corte costituzionale sugli altri quesiti referendari in attesa del “via libera” per essere proposti al voto dei cittadini in primavera. Dopo la bocciatura arrivata ieri per il referendum sull’eutanasia, motivata con la mancanza di “tutele minime costituzionalmente necessarie della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili”, oggi i 15 giudici della Consulta hanno ammesso 4 dei 6 quesiti proposti dalla Lega e dai Radicali.

La Corte costituzionale ammette 4 referendum sulla giustizia promossi da Lega e Radicali

Sono quelli sull’abrogazione delle disposizioni in materia di incandidabilità, sulla limitazione delle misure cautelari, sulla separazione delle funzioni dei magistrati e sull’eliminazione delle liste di presentatori per l’elezione dei togati del Csm. I quesiti “sono stati ritenuti ammissibili perché le rispettive richieste non rientrano in alcuna delle ipotesi per le quali l’ordinamento costituzionale esclude il ricorso all’istituto referendario”. I lavori della Corte proseguono con l’esame dei rimanenti quesiti referendari, due dei quali ancora in capo a Lega e Radicali – quelli sulla responsabilità civile diretta dei magistrati e quello sull’equa valutazione del loro operato – oltre a quello sulla cannabis.

Uno dei quesiti propone il superamento della legge Severino, che prevede – con valore retroattivo – l’incandidabilità, ineleggibilità e decadenza automatica per i parlamentari, per i rappresentanti di governo, per i consiglieri regionali, per i sindaci e per gli amministratori locali in caso di condanna. Altro tema è quello della separazione delle carriere dei magistrati: all’inizio del loro percorso devono scegliere se essere requirenti (i pm) o giudicanti.

Questa mattina ospite di Rtl 102.5 Antonio Tajani aveva dichiarato: “Mi auguro che i referendum sulla giustizia siano dichiarati ammissibili, il tema per noi è fondamentale. Non ci piacciono le norme per il Csm, che fanno ancora sopravvivere le correnti”.

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