Scuole chiuse in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto fino all’8 marzo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-02-29

Il governatore del Veneto Luca Zaia ha anche chiesto lo sblocco della zona rossa di Vo’ Euganeo e posto la questione delle difficoltà di applicazione negli esercizi commerciali e nei pubblici esercizi della norma sul droplets, cioè la distanza minima fra clienti ed avventori

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Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto terranno chiuse le scuole fino all’8 marzo. “È in corso la riunione con il premier Giuseppe Conte e gli altri presidenti delle Regioni. Per ora l’unica notizia che posso anticipare, soprattutto nel rispetto delle famiglie, è che anche la prossima settimana l’attività didattica delle scuole e degli asili resta sospesa. Vi aggiornerò non appena avremo altre notizie certe”, ha annunciato il governatore Attilio Fontana. Lunedì invece riapriranno le scuole in Liguria ad eccezione della provincia di Savona. Lo ha annunciato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. “La Provincia di Savona vedrà applicate ancora le limitazioni valide oggi per tutta la Liguria, con le scuole chiuse, mentre le altre province della Liguria torneranno ad essere assimilate alle aree simili del resto del Paese, senza limitazioni” ha spiegato il governatore della Liguria.

Scuole chiuse in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto fino all’8 marzo

Il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha confermato la chiusura di nidi, scuole e università anche per la prossima settimana, per l’emergenza coronavirus. Una decisione che riguarda anche Lombardia e Veneto, ovvero le regioni più colpite dall’epidemia insieme all’Emilia-Romagna, e che è stata assunta “sulla base del parere del comitato tecnico-scientifico nazionale”. Il team di esperti e il governo, spiega Bonaccini in una nota diffusa anche sui social, “ritengono inoltre di dover aggiornare settimanalmente tale previsione sulla base dell’andamento della situazione epidemiologica”.

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Coronavirus: come lavarsi le mani (Il Mattino, 29 febbraio 2020)

In un post social Bonaccini ha spiegato che “sulla base del parere del Comitato Tecnico Scientifico nazionale, resta confermata la chiusura dei nidi, dell’attività scolastica e delle Università anche per la prossima settimana per le tre Regioni più colpite: Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna”. Inoltre, “il Comitato Tecnico Scientifico e il Governo ritengono di dover aggiornare settimanalmente tale previsione sulla base dell’andamento della situazione epidemiologica”. Il presidente ricorda che “ci eravamo prefissi di rimetterci prima alle valutazioni del Comitato Tecnico Scientifico, così come di attendere l’indicazione del Governo che garantisse una omogeneità degli interventi”, ma “riteniamo di dover già ora dare questa prima comunicazione per dare modo alle famiglie di potersi organizzare in vista dei prossimi giorni”. Dunque, “al termine dell’incontro con il Governo, riuniremo l’Unità di crisi regionale per definire tutti gli aspetti del provvedimento del Governo e di quelli eventualmente da adottare in sede locale”.

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Il governatore Luca Zaia ha anche chiesto lo sblocco della zona rossa di Vo’ Euganeo e posto la questione delle difficoltà di applicazione negli esercizi commerciali e nei pubblici esercizi della norma sul droplets, cioè la distanza minima fra clienti ed avventori. La misura sul droplets era stata ritenuta dal Comitato tecnico-scientifico istituito da palazzo Chigi come indispensabile per evitare i contagi fra persone. In relazione a questo, il governatore Zaia ha chiesto che le circolari esplicative vengano emesse direttamente dai ministeri interessati, sentito il board scientifico, per evitare interpretazioni a macchia di leopardo fra le Regioni. Zaia ha infine contestato la volontà di mantenere chiusi i luoghi di culto.

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