Coronavirus: l’assalto ai pullman dei rimpatriati dalla Cina in Ucraina (per una fake news)

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-02-21

L’episodio, avvenuto in piena notte fra l’aeroporto di Kharkiv e l’ospedale di Novi Sanzhary, potrebbe essere stato innescato da una falsa email del ministero della Salute ucraino secondo il quale i rimpatriati, in realtà tutti negativi ai test, avrebbero contratto il virus

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In Ucraina una folla inferocita ha attaccato con lancio di sassi, e accendendo fuochi, alcuni pullman che trasportavano un gruppo di 45 cittadini ucraini e 27 stranieri rimpatriati con un volo da Wuhan. L’episodio, avvenuto in piena notte fra l’aeroporto di Kharkiv, dove i rimpatriati sono atterrati, e l’ospedale di Novi Sanzhary, dove erano diretti per un periodo di quarantena, potrebbe essere stato innescato da una falsa email del ministero della Salute ucraino secondo il quale i rimpatriati, in realtà tutti negativi ai test, avrebbero contratto il virus.

Coronavirus: l’assalto ai pullman dei rimpatriati dalla Cina in Ucraina (per una fake news)

La BBC scrive che il ministero della salute del paese ha dichiarato che nessuno dei passeggeri era malato. La missione diplomatica ucraina ha fatto però sapere che tre ucraini e un residente del Kazakistan erano rimasti in Cina, perché avevano riferito di avere la febbre: il primo ministro Oleksiy Honcharuk, il ministro della Sanità Zoriana Skaletska e il ministro degli Interni Arsen Avakov sono arrivati tutti in città per cercare di calmare le tensioni. Tutte le fonti confermano la storia dell’email che sarebbe circolata nel paese nella quale il ministero della Salute sosteneva che i rimpatriati fossero tutti gravemente malati. È stata aperta un’indagine sulla diffusione della fake news.

ucraina coronavirus

Nel filmato pubblicato dai media locali si sente il ministro dell’Interno Avakov che dice ai manifestanti: “Non stiamo parlando di persone infette, stiamo parlando di persone sane”. E uno dalla folla gli risponde: “Finora”. Scrive Buzzfeed che l’e-mail, inviata all’intero elenco contatti del Ministero della Sanità, in realtà proveniva dall’esterno dell’Ucraina, secondo quanto ha dichiarato il Servizio di sicurezza dell’Ucraina (SBU) in una nota. Altri video pubblicati sui social media mostrano centinaia di poliziotti in tenuta antisommossa che trascinano via i manifestanti e usano veicoli blindati per spostare i trattori che bloccano la strada.

La caccia all’untore in Ucraina per una falsa email sul coronavirus

Si è quindi scatenata una caccia all’untore profondamente illogica, visto che se quelle persone fossero davvero contagiate dal Coronavirus l’idea migliore non sarebbe certo quella di assaltare un pullman nel quale si trovano, visto che questo potrebbe causare altri contagi tra la popolazione. Nel frattempo, racconta sempre Buzzfeed, nella regione occidentale di Leopoli, sono stati formati blocchi con pneumatici ed automobili per bloccare l’ingresso dell’ospedale perché i manifestanti avevano paura che gli sfollati potessero essere portati lì e che i loro figli si sarebbero infettati. Nella vicina Ternopil, le persone si sono radunate con un sacerdote su una strada per bloccare l’accesso a una struttura medica e pregare che gli ucraini che tornano dalla Cina siano tenuti lontani: “Stiamo pregando affinché Dio possa aiutarci a salvarci da tutto questo”, ha detto uno dei partecipanti. “Dio proibisca che il virus si diffonda ulteriormente”, ha detto un altro.

Su Facebook alcuni degli sfollati hanno raccontato il trattamento che stavano subendo e hanno dichiarato di essere choccati da coloro che protestavano per il loro ritorno. Una di loro, una donna di nome Svitlana, ha riferito alla BBC di aver ricevuto minacce di morte a causa della sua scelta di tornare in Ucraina.

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