Il tampone negato ai pazienti con polmonite a Biella

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-13

Claudio Bramini, 40 anni, medico di famiglia a Sagliano Micca per 1.230 persone in Valle Cervo, tra i monti della provincia di Biella, racconta che il test del tampone per il Coronavirus SARS-COV-2 e per COVID-19 è stato negato a quattro suoi pazienti con la polmonite perché non c’è certezza che abbiano avuto contatti con un positivo

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Il Fatto Quotidiano oggi intervista Claudio Bramini, 40 anni, medico di famiglia a Sagliano Micca per 1.230 persone in Valle Cervo, tra i monti della provincia di Biella. Il dottore racconta che il test del tampone per il Coronavirus SARS-COV-2 e per COVID-19 è stato negato a quattro suoi pazienti con la polmonite perché non c’è certezza che abbiano avuto contatti con un positivo:

Mi dicono che la polmonite e la febbre a 38 e mezzo o a 39 non basta. Serve la certezza di un contatto con un positivo. Ma come si può avere questa certezza?

Che lavoro fanno e quanti anni hanno questi quattro pazienti?
Fra i 25 e i 40 anni, sono due uomini e due donne. Ecco, fanno i commercianti. Hanno dei negozio. Avranno incontrato decine di persone. Come possono sapere se qualcuno di questi era positivo al nuovo coronavirus. Impossibile.

Lo ha spiegato? Che cosa le è stato risposto?
Che non sussistono le condizioni per eseguire i tamponi su quelle persone. E mi è stato proprio detto di non trattarli come se fossero soggetti positivi al coronavirus.

Lei che ha fatto?
Il contrario, per prudenza. Li ho trattati esattamente come se fossero positivi. Dicendo loro di restare a casa e non vedere nessuno. Abbiamo comunicazioni giornaliere in cui mi aggiornano sullo stato di salute.

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Coronavirus: come ci si ammala (La Repubblica, 4 marzo 2020)

Quando li ha visti di persona l’ultima volta?
Una decina di giorni fa, non di più. Ho indossato ovviamente mascherina, guanti e camice monouso. Di loro quattro una sola ha sfebbrato. Gli altri tre a tutt’oggi hanno la temperatura alta. Ma una cosa vorrei capire come sia possibile:leggo di tante persone famose, calciatori, politici e vip vari che pure senza sintomi hanno avuto la possibilità di essere sottoposti a tampone. Vorrei capirlo, poi magari ogni regione dà disposizioni diverse e qui in Piemonte siamo più rigidi, ma è assurdo che non ci possa essere un quadro chiaro su quest’aspetto per noi medici di famiglia.

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