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Coronavirus: il paziente 1 a Rimini e il possibile nuovo focolaio in Riviera
neXtQuotidiano 26/02/2020
Di lui si sa che è rientrato in Italia in aereo dalla Romania a metà febbraio. Si valuterà la quarantena per chi ha avuto contatti stretti con lui: dalla famiglia ai medici e gli infermieri che lo hanno visitato a Cattolica. E l’Ausl richiamerà anche i clienti che hanno mangiato al suo ristorante
C’è un possibile nuovo focolaio di Coronavirus in Riviera e un paziente 1 residente a Rimini. È il primo lungo la via Emilia a risultare positivo a un ceppo del virus non riconducibile a Codogno e questo cambia le valutazioni attuali sul contenimento di SARS-CoV-2 e sui rischi di COVID-19.
Coronavirus: il paziente 1 a Rimini e il possibile nuovo focolaio in Riviera
In Emilia-Romagna in un giorno si sono aggiunti 7 nuovi pazienti: 2 di Piacenza, 2 di Parma che hanno avuto comunque contatti con Codogno o con la zona di Lodi, e due parenti del carpigiano già ricoverato a Modena. In tutti questi casi è stato trovato un legame con il focolaio lombardo, ma per Rimini è stato impossibile. L’uomo è ricoverato nel reparto di malattie infettive dell’ospedale “Infermi” di Rimini. Ha 71 anni, una moglie, un figlio, le sue condizioni sono stabili ma ha la polmonite. L’altro ieri lo hanno trasferito d’urgenza da un ospedale all’altro, in condizioni di massima sicurezza, quando le lastre al torace hanno mostrato qualcosa di serio. Spiega oggi Repubblica Bologna:
Cuoco, cacciatore, amante dei viaggi, il 71 enne è tornato in Romagna lo scorso fine settimana, il 22 febbraio. A metà mese era partito per la Romania per una battuta di caccia e da allora, secondo quanto ha ricostruito chi sta cercando di mettere in fila i tasselli, ha avuto moltissimi «contatti», cioè ha frequentato tante persone. Dove sia stato contagiato, se in Italia o all’estero, non si sa ancora. Si sa soltanto che da un po’ di tempo stava male, aveva tosse e raffreddore.
Nei giorni scorsi è andato all’ospedale di Cattolica, dov’è stato visitato dagli operatori sanitari. Poi il viaggio in ambulanza all’“Infermi” di Rimini e gli esami previsti dai protocolli. Ieri mattina la conferma della diagnosi: coronavirus. Le sue condizioni, dicono dall’ospedale, sono «stazionarie». Medici e infermieri, armati di mascherina, entrano ed escono dal reparto di malattie infettive e richiudono subito la porta. Il paziente è ricoverato in una stanza bunker, a pressione negativa, insomma sigillata. Niente contatti con l’esterno
Ieri pomeriggio la Prefettura ha convocato una riunione con i vertici delle forze dell’ordine. C’erano pure i sindaci di Cattolica, Mariano Gennari, e di San Clemente, Mirna Cecchini. È in corso una «indagine epidemiologica» per ricostruire tutti i contatti avuti dal ristoratore.
L’indagine epidemiologica sul paziente 1 di Rimini e il rischio di un nuovo focolaio
Il quotidiano spiega anche che di lui si sa che è rientrato in Italia in aereo. Si valuterà la quarantena per chi ha avuto contatti stretti con lui: dalla famiglia ai medici e gli infermieri che lo hanno visitato a Cattolica. E l’Ausl richiamerà anche i clienti che hanno mangiato al suo ristorante.
È stato lui stesso a dare 48 nomi di domenica scorsa. Per queste persone potrebbe essere necessaria la quarantena, «domiciliare dove possibile». Anche le ipotesi del contagio sono diverse: la Regione tende a escludere un nuovo focolaio in Romagna, lasciando intendere che il cuoco potrebbe essere stato contagiato da qualcuno di passaggio proveniente da altre “zone rosse” (del resto il suo lavoro lo porta a incontrare molta gente). Così come non si può escludere un contagio in Romania: sono state contattate le autorità del posto.
Il rischio, come per la Lombardia e il Veneto, è che la mancanza del paziente zero faccia rischiare un altro contagio di massa. Tra l’altro sui social network, fa sapere oggi il sindaco di Bagno di Romagna, Marco Baccini, circola la notizia che riminese contagiato avrebbe contratto il coronavirus proprio nel comune della provincia di Forlì-Cesena. “E’ una notizia assolutamente falsa”, ribadisce il primo cittadino. “Per tutelare la nostra comunità, la nostra salute e la nostra economia, ci siamo immediatamente attivati con tutte le autorità sanitarie competenti e confermiamo che il cittadino in questione non e’ mai stato qui, che a Bagno di Romagna non e’ stato rilevato ad oggi alcun caso di contagio e che la situazione e’ costantemente monitorata”. Contemporaneamente, il sindaco ha sporto denuncia “per risalire al più presto al responsabile della diffusione della notizia falsa, che pagherà penalmente e civilmente per questo comportamento assolutamente irresponsabile”. Baccini, in una lettera ai concittadini, ricorda che in provincia non sono stati riscontrati casi. Ma anche “l’importanza della responsabilità individuale che ognuno di noi ha nel rispettare le regole comportamentali che ci vengono impartite, come maggior garanzia per la sicurezza generale della comunità, a partire da quella di famigliari, parenti, amici, colleghi, e della comunità nel suo complesso”. Tra queste c’è quella di “attenersi esclusivamente alle informazioni delle autorità competenti e istituzionali, per evitare il grave diffondersi di notizie false che circolano soprattutto tramite le chat WhatsApp e sui social network, ciò che impone anche responsabilità penali”, conclude.