Coronavirus, il decreto del governo: Pesaro diventa zona rossa

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-01

Le nuove disposizioni, stando alla bozza, riguardano le province di Bergamo, Lodi, Piacenza, Cremona e la zona di Pesaro-Urbino. Ma in Lombardia vengono sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri culturali e ricreativi. Scuole chiuse a Fano e Urbino

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“Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte mi ha appena comunicato che tra mezz’ora firmerà il decreto in cui è stata inserita la provincia di Pesaro e Urbino tra i territori soggetti a restrizioni per il contenimento del contagio da coronavirus. A breve daremo i dettagli del decreto”. Lo annuncia su Facebook Alessia Morani (Pd), sottosegretaria al ministero dello Sviluppo economico.

Coronavirus, il decreto del governo: Pesaro diventa zona rossa

Le nuove disposizioni, stando alla bozza, riguardano le province di Bergamo, Lodi, Piacenza, Cremona e la zona di Pesaro-Urbino. A spiegare il motivo della scelta era stato stamattina il sindaco Matteo Ricci: “E’ molto probabile che la provincia di Pesaro e Urbino e la provincia di Savona, su richiesta delle Regioni Marche e Liguria, rientrino nelle zone nelle quali vanno previste ulteriori chiusure come precauzione, essendo province con casi non preoccupanti e senza focolaio, ma confinanti con le regioni considerate rosse“. “E’ quindi molto probabile – aggiungeva – che nel pomeriggio si ufficializzerà la scelta e che ci sia un’altra settimana di stop delle scuole e di alcuni eventi pubblici in tutta la provincia di Pesaroe Urbino”. “Insieme a Daniele Vimini (vice sindaco, ndr) abbiamo quindi deciso di mantenere per oggi pomeriggio soltanto l’iniziativa all’aperto: – faceva sapere il sindaco – l’accensione delle luminarie e il concerto dal Balcone il via Passeri alle 18. Le attività programmate al chiuso verranno invece rinviate alla prossima settimana”. “Ovviamente – ribadiva – continuiamo a fare appelli ad evitare il panico perché il panico sta facendo più danni del virus. La situazione nel nostro territorio è sotto controllo e le autorità sanitarie stanno facendo un lavoro ottimo. Dei 24 casi nella nostra provincia accertati, – precisava – almeno 15 sono guariti o sono già in via di guarigione“.

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Intanto a Fano e Urbino le scuole di ogni ordine e grado resteranno chiuse anche nei prossimi giorni: i sindaci dei due comuni pesaresi, infatti, hanno annunciato nuove ordinanze senza attendere i contenuti del decreto del presidente del Consiglio atteso per questo pomeriggio, contenente le disposizioni per le ‘zone rosse’ colpite dal coronavirus. Il sindaco di Fano, Massimo Seri, attraverso Facebook, ha comunicato ai cittadini che “non si può attendere ulteriormente” lo stop del governo: “Ho deciso che in qualsiasi caso firmerò un decreto comunale – ha scritto in un post – che prolunghera’ le misure di prevenzione e quindi la chiusura delle scuole fino al 4 marzo”. E’ simile il provvedimento preso dal primo cittadino di Urbino, Maurizio Gambini: scuole chiuse fino all’8 marzo, “non avendo ancora avuto una risposta dal governo nazionale né dalla Regione”. Il sindaco ha anche inviato una lettera al rettore dell’università, Vilberto Stocchi, invitandolo a uniformarsi alla sua decisione.

La bozza del decreto Conte

Intanto il governo è al lavoro sulla forma definitiva del decreto, che si attende in nottata. La bozza prevede anche che siano “inefficaci” tutte le ordinanze dei sindaci i materia di Coronavirus in contrasto con le misure prese dal governo. Per fermare iniziative fuori asse, si prevede che dopo “l’adozione delle misure statali di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 non possono essere adottate e sono inefficaci – recita la norma – le ordinanze sindacali contingibili e urgenti dirette a fronteggiare l’emergenza in contrasto con le misure statali”. E prevede anche che in bar, ristoranti, pub, negozi, cinema, musei, chiese o altri luoghi di culto, l’apertura sarà “condizionata” all’adozione di misure che evitino assembramenti di persone. Inoltre, in questi stessi luoghi, bisognerà garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare il cosiddetto ‘droplet’, ovvero la distanza di almeno un metro tra le persone.

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I numeri del Coronavirus SARS-CoV-2 (Il Messaggero, primo marzo 2020)

Infine, nella sola Regione Lombardia e nella provincia di Piacenza saranno sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri culturali e ricreativi. Nelle province di Bergamo, Lodi, Piacenza, Cremona è prevista anche la chiusura nelle giornate di sabato e domenica delle medie e grandi strutture di vendita e degli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati, ad esclusione dei punti vendita di generi alimentari e degli esercizi commerciali e delle attività artigianali di vendita di prodotti alimentari in misura prevalente, nonché delle farmacie e delle parafarmacie.

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