«Coronavirus: a Napoli 249 dottori si danno malati»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-18

Secondo Ciro Mauro, direttore del dipartimento emergenze del Cardarelli, il più grande nosocomio di Napoli, 249 operatori sanitari si trovano in malattia. Non già –come purtroppo succede in queste terribili giornate –perché infettati dal Covid 19

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Il Fatto Quotidiano racconta oggi che non ci sono solo eroi in camice: secondo Ciro Mauro, direttore del dipartimento emergenze del Cardarelli, il più grande nosocomio di Napoli, 249 operatori sanitari si trovano in malattia. Non già –come purtroppo succede in queste terribili giornate –perché infettati dal Covid 19. La malattia in questo caso ha preceduto l’infezione, spiega oggi Antonello Caporale:

C’è sempre un lato b. E il lato b della sanità pubblica, nei giorni in cui il racconto dagli ospedali diviene addirittura epico, medici e infermieri si trasformano in patrioti, è stampato in una breve nota di Ciro Mauro, direttore del dipartimento emergenze del Cardarelli, il più grande nosocomio di Napoli, l’eccellenza del Sud: 249 operatori sanitari si trovano in malattia. Non già –come purtroppo succede in queste terribili giornate –perché infettati dal Covid 19. La malattia in questo caso ha preceduto l’infezione e perciò assomiglia a una furbizia, allinea la paura e la converte in diserzione.

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Così scrive Mauro sui social: “Penso a tutti gli operatori del Cardarelli che sono al loro posto e penso anche a tutti quelli che si nascondono dietro un certificato medico fasullo lasciando i colleghi da soli a lavorare. Non abbiamo rancore contro questi, solo commiserazione. Il Cardarelli andrà lo stesso avanti conseguendo come al solito i migliori risultati della sanità campana”.

Sono i furbetti della corsia. Napoli è al tempo stesso il luogo della sperimentazione più avanzata e il punto apparentemente più acuto di disaffezione, ma altre debolezze sono distribuite a macchia di leopardo in tutto il territorio nazionale e stanno producendo un gravissimo baco nell’assistenza sanitaria ordinaria.

Il quotidiano spiega che non ci sono solo i furbi: ieri per esempio Franco Faella, 74 anni, uno degli infettivologi più esperti in Italia, ha lasciato la pensione ed è tornato a fare quel che sa fare. Ha accettato l’invito della Asl di prendersi cura della realizzazione del secondo presidio Covid napoletano: l’ospedale Loreto mare. Settantaquattro anni, è bene ripeterlo.

EDIT: La Procura di Napoli ha aperto un fascicolo conoscitivo sul caso dei medici assenteisti in piena emergenza coronavirus all’ospedale Cardarelli, delegando le indagini ai carabinieri del Nas per le verifiche. Truffa aggravata ai danni dello Stato e interruzione di pubblico servizio i reati ipotizzati dai pm diretti da Giovanni Melillo. L’indagine è nata dopo un post in Fb di Ciro Mauro, responsabile del dipartimento di cardiologia del Cardarelli su una presunta “malattia di massa” che avrebbe coinvolto 249 dipendenti dell’ospedale più grande del Mezzogiorno, il cui contenuto era stato ribadito ad alcuni quotidiano locali on line. “Si, proprio cosi’. In tanti hanno dichiarato di essere ammalati. In verita’ nei primi giorni dell’emergenza era stato detto ai dipendenti gia’ afflitti da patologie croniche di astenersi dal lavoro. Proprio nella struttura che dirigo ho due infermieri oncologici a cui ho detto di stare a casa. Ma non posso credere che al Cardarelli ci siano 249 dipendenti con malattia cronica”, avrebbe detto Mauro. La Direzione Strategica dell’ospedale aveva subito diramato una nota per evidenziare di aver gia’ disposto una indagine interna mirata ad analizzare ogni singolo caso di malattia. Se emergeranno comportamenti scorretti, verranno adottati provvedimenti disciplinari. “Useremo il massimo rigore – sottolinea il direttore generale Giuseppe Longo – ma non passi il messaggio che tutti i dipendenti del Cardarelli sono dei malati immaginari. In questa azienda ci sono 3.000 donne e uomini che lavorano instancabilmente al servizio dei pazienti. A loro va il nostro ringraziamento per quanto fanno e, voglio sottolinearlo, sono loro i primi a chiederci di fare luce su quanto avvenuto affinché si possano individuare subito le eventuali irregolarità”.

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