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Coronavirus Lombardia: i dati di oggi nel bollettino del 20 giugno
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-06-20
Ci sono 165 nuovi positivi e 23 decessi in Lombardia per il Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19. Secondo il bollettino del 20 giugno di Regione Lombardia 102 positivi sono stati scoperti grazie ai test sierologici mentre i ricoverati in terapia intensiva sono 54
Ci sono 165 nuovi positivi e 23 decessi in Lombardia per il Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19. I tamponi effettuati sono 9.314 e gli attualmente positivi ammontano a 13.911, ovvero 134 in meno rispetto a ieri mentre il totale complessivo dei positivi riscontrati in Lombardia dall’inizio della pandemia a oggi è di 92.840 persone.
Coronavirus Lombardia: i dati di oggi nel bollettino del 20 giugno
Secondo il bollettino del 20 giugno di Regione Lombardia 102 positivi sono stati scoperti grazie ai test sierologici mentre i ricoverati in terapia intensiva sono 54, sei in meno rispetto a ieri e i ricoverati non in terapia intensiva sono 1401, ovvero 136 in meno rispetto a ieri. 276 sono stati dimessi o dichiarati guariti portanto il totale a 62372.
Per quanto riguarda la ripartizione territoriale, Milano ha 69 positivi di cui 26 in città per un totale di 24mila, Bergamo è a quota 31 positivi mentre Brescia arriva a 27. Seguono le altre città con numeri minori: otto a Como e a Monza, sei a Sondrio, cinque a Varese, quattro a Lecco e tre a Mantova. A Lodi, per la prima volta dopo molto tempo, si registrano zero positivi.
Intanto si è conclusa, sulle note di ‘Bella ciao’, la manifestazione di piazza Duomo per protestare contro la gestione dell’emergenza sanitaria in Lombardia. Dal palco gli organizzatori, prima di sciogliere la piazza, hanno detto al microfono che “in 5 mila oggi abbiamo manifestato sotto questo sole”. Sul palco si sono susseguite diverse testimonianze, tra cui quella dei parenti che hanno perso i loro cari a causa del Covid nelle Rsa. “Io ho perso mia madre che era al Don Gnocchi di Milano soltanto per la riabilitazione – ha detto Daniela Conte a margine della manifestazione -, pensavo che in quella struttura l’avrebbero protetta perché questo è il compito delle Rsa, ma questo non è accaduto e ci sono responsabilità sicuramente da parte della Regione Lombardia e anche da parte di medici, infermieri e personale. Ho molta fiducia che la giustizia farà il suo corso e questa vicenda non verrà dimenticata. Quello che abbiamo passato non lo auguriamo a nessuno”. Dal palco hanno portato la loro testimonianza anche medici e infermieri. “Non eravamo eroi come ci hanno chiamato, non stavamo in guerra ma impegnati a fare il nostro lavoro per salvare le persone, non era la guerra era un virus – hanno detto una dottoressa e un’infermiera -. Noi ci occupiamo di persone, di esseri umani. Bisogna prendersi cura delle persone e per questo le leggi sulla salute c’è bisogno di cambiarle radicalmente. Il diritto alla salute è un bene di tutti ma quanta gente abbiamo lasciato morire! Tanta gente si poteva salvare, non è giusto pensare che una persona a 80 anni è destinata a morire. Noi la vita la difendiamo per tutti”.