Il Coronavirus a Cinisello Balsamo e nella Città Metropolitana di Milano

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-03

Un cittadino residente è risultato essere positivo al test sul Covid-19. Intanto il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Simone Verni denuncia i treni pieni

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Primo caso di Coronavirus a Cinisello Balsamo, comune alle porte di Milano. Un cittadino residente è risultato essere positivo al test sul Covid-19. Il sindaco di Cinisello Balsamo, Giacomo Ghilardi, appena informato del caso, ha provveduto a contattare tutte le autorità competenti. “Come già accaduto in altri Comuni a noi vicini, purtroppo anche un nostro residente è risultato positivo al Covid-19. Al momento non sono stati forniti altri dettagli che ci impongano di assumere ulteriori provvedimenti sulla città oltre a quelli già in atto. Preciso che è compito delle Autorità sanitarie adottare tutte le misure necessarie per la gestione del caso, compresa la verifica dei contatti del paziente”, ha spiegato. “In questi giorni ho tenuto costantemente informati i cittadini in più occasioni attraverso i canali istituzionali e di persona sulle misure di contenimento adottate in città”, ha riferito il sindaco. “Rinnovo ancora l’invito a rispettare i comportamenti indicati dal Ministero della Salute. La situazione viene continuamente monitorata e sono in costante contatto con le autorità competenti”.  Sono 1.520 le persone positive al coronavirus in Lombardia. Lo dice l’assessore regionale al Welfare, Giulio Galleria. “I pazienti ospedalizzati sono 698 – aggiunge in video collegamento dall’unità di crisi dell’emergenza -, 167 sono in terapia intensiva, 461 in isolamento domiciliare. I deceduti risultano essere 55”. I numeri, spiega Gallera, rivela che “la patologia sta incrementando in maniera costante”.

Il Coronavirus a Cinisello Balsamo e nella Città Metropolitana di Milano

Intanto l’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, Alessandro Mattinzoli, ricoverato in ospedale a Brescia, ha fatto sapere che sta bene: “Il mio morale è buono, sono tranquillo nonostante la febbre per ora non abbiamo intenzione di mollare”. “Noi contagiati – ha sottolineato l’assessore – siamo veramente in ottime mani e guariremo sicuramente tutti. Un saluto alla mia famiglia, a tutti i lavoratori e collaboratori di Regione Lombardia, a partire dal mio staff e dalla mia Direzione e un pensiero agli imprenditori che anche loro, non contagiati, stanno vivendo un momento difficile”. Intanto, sempre in Lombardia, il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Simone Verni denuncia i treni pieni: “Trenord ha diminuito le corse senza un reale monitoraggio dei bisogni dei lombardi e costringe pendolari e viaggiatori lombardi a vagoni per sardine per il sovraffollamento: è esattamente il contrario di quanto prescritto dai decreti”. “Tra i provvedimenti assunti da Trenord per l’emergenza Coronavirus – ricorda Verni – anche il taglio dell’8% delle 2300 corse effettuate ogni giorno. Non tutti possono permettersi di lavorare da casa. Chiediamo a Regione Lombardia e all’Assessore regionale ai Trasporti Claudia Terzi di richiamare immediatamente l’azienda a una maggiore attenzione alla composizione dei convogli e al flusso dei passeggeri”. “Trenord ci ha messo mezzo minuto a decidere di risparmiare – aggiunge il consigliere – ma i servizi devono essere garantiti e non può mettere pendolari e viaggiatori a rischio sovraffollamento”.

coronavirus mappa casi contagiati
Coronavirus, la mappa dei contagiati (La Stampa, 26 febbraio 2020)

Nel frattempo è arrivato dal governo il via libera all’uso delle mascherine chirurgiche per il contrasto alla diffusione del coronavirus. A renderlo noto è un comunicato della Regione Lombardia, che nei giorni scorsi aveva avanzato la richiesta all’esecutivo nazionale. Nel decreto si legge: “In relazione all’emergenza di cui al presente decreto, in coerenza con le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e in conformità alle attuali evidenze scientifiche, è consentito fare ricorso alle mascherine chirurgiche, quali dispositivi idonei a proteggere gli operatori sanitari; sono utilizzabili anche mascherine prive del marchio CE previa valutazione dell’istituto Superiore di Sanità”. L’assessore lombardo al Bilancio, Davide Caparini, ha commentato: “I nostri tecnici, di concerto con l’OMS, hanno certificato la validita’ delle mascherine a 4 stati (cosiddette chirurgiche) nel contrasto alla diffusione del Covid-19. Recependo la nostra proposta il ministero della Sanita’ consente alle regioni di affrontare l’emergenza e superare il problema dell’approvvigionamento delle mascherine ffp3 e ffp2 che sono oggetto di vergognosa speculazione a livello mondiale. Infatti, il fabbisogno del sistema sanitario e’ di tre ordini di grandezza superiore all’ordinario”.

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