Coronavirus: l’aumento dei casi in Campania e Toscana

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-04

Da monitorare le situazioni di Toscana (+5,9% casi, +5,3% tamponi) e Campania (+8,0% casi, +8,8% tamponi): la percentuale di positivi aumenta di più dell’incremento dei test del tampone

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In questa infografica elaborata da Carlo Roncolato e pubblicata oggi dal Fatto Quotidiano vengono riportati gli incrementi percentuali giornalieri dei casi positivi al Sars-CoV-2 mediati sulla base dei cinque giorni precedenti al 3 aprile. E si nota che ci sono regioni in cui i positivi aumentano più dei tamponi effettuati:

Le tre regioni al comando sono Campania, Puglia e Molise, quest’ultima regione però aveva solo 176 contagi fino al 3 aprile. In fondo alla classifica troviamo Umbria, Calabria e Valle D’Aosta. Qual è il modo corretto di leggere questi dati? Incrociandoli con l’incremento percentuale giornaliero dei tamponi effettuati. Vediamo allora che la regione ad avere più aumentato il numero di tamponi nei cinque giorni a cui si riferisce questa analisi è proprio la Puglia, con +13,8% di test effettuati. A seguire l’Abruzzo, con +10,1% di tamponi e solo +3,6% di casi registrati. La regione che appare più tranquilla di altre è la Calabria, che nonostante i molti test (+11,9%) registra solo il 2,7% di nuovi casi. Da monitorare le situazioni di Toscana (+5,9% casi, +5,3% tamponi) e Campania (+8,0% casi, +8,8% tamponi).

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Coronavirus: l’incremento percentuale dei casi (Il Fatto Quotidiano, 4 aprile 2020)

Intanto, spiega oggi Paolo Russo su La Stampa, da noi la curva dei contagi continua a crescere. Alcuni affermano che dietro questo stallo ci sia anche l’aumentato numero di tamponi degli ultimi giorni, saliti dai 23.300 eseguiti il 30 marzo scorso a 38.600. Ma i contagi si riferiscono a test eseguiti in media cinque giorni prima e possono essere anche più di uno a persona. Sicuramente però i test ora saranno più rapidi, perché una circolare del ministero della Salute ha dato il via libera ai test molecolari veloci, stabilendo anche che i tamponi dovranno essere eseguiti in via prioritaria a ricoverati, operatori sanitari esposti a maggior rischio e persone fragili o con problemi respiratori ricoverati nelle Rsa.

E chissà che non si finisca per dover testare anche cani e gatti domestici, visto che l’Iss ne ha scoperti 4 positivi, infettati proprio dall’uomo. Detto questo che non si facciano né passi avanti e fortunatamente nemmeno indietro lo dicono anche i dati degli attualmente positivi, ossia di coloro con l’infezione in atto, che sono leggermente scesi da 2.447 a 2.339. Una marcia lenta, che però poco per volta ridà ossigeno ai reparti Covid e alle terapie intensive.

Sempre alto il numero dei morti, 766 nella giornata di ieri, che portano il totale delle vittime a 14.681, mentre i medici caduti sul campo salgono a 73, anche se potrebbero essere meno, visto che il loro Ordine conteggia anche ultra settantenni probabilmente in pensione. Dopo giorni di trend in discesa risalgono leggermente i nuovi casi in Lombardia, 1.455 contro i 1.299 del giorno prima e anche i 30 accessi in un giorno nelle terapie intensive sono in controtendenza rispetto al calo degli ultimi giorni. Continua a frenare la crescita dei contagi nel Lazio, che con nuovi 167 casi abbatte il trend sotto il 5%. Bene anche Roma, dove i nuovi casi scendono da 55 a 45, mentre al Sud si allontana lo spettro di nuovi focolai.

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