Coronavirus, l’Austria va in fase 2: la riapertura dei piccoli negozi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-13

Spagna, Repubblica Ceca, Danimarca e Norvegia cominciano a riaprire le attività. Il caso Vienna, blindata dal 15 marzo: i numeri dell’epidemia sembrano sotto controllo

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In alcuni paesi si passa già alla fase 2 dell’emergenza SARS-COV-2 e COVID-19. Oggi, con misure di protezione rafforzate e nonostante lo scetticismo di parte della comunità degli scienziati, di alcuni sindacati e dei governi regionali di Barcellona e Madrid, la Spagna riapre diverse attività non essenziali come edilizia, industria e alcuni uffici, Dopo le feste, nella Repubblica Ceca, uno dei primi Paesi a chiudere i confini all’Italia, i cittadini potranno acquistare bici e giocare tennis e nuotare, sempre rispettando le distanze ed evitando le folle oceaniche. La Danimarca si spinge oltre e dalla prossima settimana riaprirà asili e scuole, se i casi di coronavirus rimarranno stabili. La settimana successiva seguirà la Norvegia con l’apertura degli asili. Ma il caso più importante tra questi è quello dell’Austria.

Coronavirus: l’Austria va in fase 2, la riapertura dei piccoli negozi

Nel paese finora sono stati registrati 350 decessi, 13.942 i casi positivi su 144.877 tamponi effettuati. I guariti sono invece 6.987. Il governo di Sebastian Kurz ha infatti giocato in anticipo quando il 15 marzo, mentre i morti si contavano su una mano, ha fermato il paese e chiuso tutto, applicando il modello italiano. I primi di aprile, in vista di una graduale riapertura delle attività commerciali ed economiche, è scattato l’obbligo di indossare la maschera protettiva nei supermercati. Ora l’Austria è tra i primi paesi in Europa a mollare un po’ la presa e ad avviare la fase 2. Domani riapriranno infatti tutti i negozi e le aziende artigiane di piccole dimensioni. La superficie di vendita non deve superare i 400 metri quadri e per ogni cliente vanno previsti 20 metri quadri. Il numero massimo di cliente va garantito con controlli all’ingresso. Anche qui vige l’obbligo di mascherina per commessi e clienti, come già in vigore nei supermercati. Domani scatta anche sui mezzi pubblici l’obbligo di coprire naso e bocca. Sono stati regolamentati anche i dispositivi di protezione individuale nelle officine e aziende, secondo le loro caratteristiche. Il governo ha rivolto un appello ai datori di lavoro di lasciare a casa le persone a rischio.

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Per i centri di ferramenta e i ‘fai da te’ non è previsto nessun limite di superficie. Domani saranno anche riaperti i giardini pubblici di proprietà dello Stato, ma con controlli e limitazioni agli ingressi. Il rispetto delle regole sarà controllato dalla polizia. La fase 2 è una sorta di libertà condizionata che potrà essere revocata in qualsiasi momento, se si dovesse delineare all’orizzonte l’onda di ritorno. La fase 3 con una graduale revoca del lockdown è prevista per il primo maggio, ma solo – come il governo ha ribadito in più occasioni – se i numeri dei contagiati e delle vittime non torneranno a crescere. A maggio, se tutto andrà bene, potranno riaprire tutti gli altri esercizi commerciali e anche i parrucchieri. Per quanto riguarda invece i bar, ristoranti e alberghi, la situazione sarà valutata a fine aprile.


L’obiettivo è quello di una riapertura a tappe da metà maggio in poi. Il grande interrogativo riguarda, come anche altrove, ovviamente le scuole. Una riapertura prima delle vacanze estive è improbabile. La decisione in merito sarà presa tra due settimane. Di certo il divieto di manifestazioni pubbliche resterà in vigore fino a fine giugno. Anche in Austria un’estate senza quarantena, per il momento, è comunque solo un sogno.

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