Quando Salvini voleva «controlli informali» tra vicini di casa

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-10-14

Chissà se chi ha consigliato a Salvini di suonare la grancassa alimentando la bufala del governo che manda la polizia a controllare nelle case quanti invitati ci sono si ricordava di una proposta di legge della Lega di qualche tempo fa che proponeva «controlli informali» tra vicini di casa

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Chissà se chi ha consigliato a Salvini di suonare la grancassa alimentando la bufala del governo che manda la polizia a controllare nelle case quanti invitati ci sono si ricordava di una proposta di legge della Lega di qualche tempo fa che proponeva «controlli informali» tra vicini di casa

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Quando Salvini voleva «controlli informali» tra vicini di casa

La proposta di legge risale a ottobre 2o1, quando l’emergenza Coronavirus non era neanche nella mente di qualche scenggiatore di Hollywood. I leghisti più semplicemente pensavano che i vicini si potessero fare gli affari degli altri per questioni di “sicurezza”. Spiega il Sole: “Controlli informali tra vicini di casa, per individuare «situazioni anomale che possano generare apprensione, informando gli abitanti della zona». «Non si tratta di effettuare ronde», chiarisce fin dalle prime righe la proposta di legge sottoscritta da un’ottantina di deputati della Lega (primo firmatario Alex Bazzaro). Piuttosto, la soluzione a cui i rappresentanti del Carroccio hanno pensato è un «controllo di vicinato»”.

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Insomma lo stesso Salvini che da due giorni strilla inventandosi “un Paese basato sulla delazione e sul “cittadino spione” e criticando “Le parole hanno un peso e qualcuno dovrebbe fare molta attenzione a prevedere scenari da Psico-Polizia orwelliana, con i valori della democrazia e della libertà non si scherza”, è il leader del partito che della “delazione” ha fatto una proposta di legge: «Uno strumento di prevenzione – si legge nel documento – basato sulla partecipazione attiva dei cittadini attraverso un controllo informale della zona di residenza e la cooperazione tra cittadini e istituzioni».

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