Economia

Da fine mese il fisco guarderà sui conti correnti

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-03-08

Il sistema che ha cominciato a funzionare nel 2015 entra in piena attività: 128 banche dati a cui accedere per l’Agenzia delle Entrate per verificare se le operazioni sono divergenti con i nostri Unico e 730

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Entro fine mese, secondo quanto previsto da una circolare di gennaio dell’Agenzia delle Entrate, le banche, Poste Italiane e tutti gli altri operatori finanziari dovranno consegnare all’Anagrafe tributaria (il cui nome è Sid, Sistema interscambio dati) tutti i movimenti in entrata e in uscita nonché le giacenze medie dei conti correnti. Lo ricorda oggi Il Giornale in un articolo a firma di Gian Maria De Francesco, in cui si segnala che il monitoraggio interesserà anche le carte di credito, i conti titoli, gli assegni, i bonifici e i prodotti finanziari e assicurativi, oltre che i beni mobili di valore.

Da fine mese il fisco guarderà sui conti correnti

Il Grande Fratello fiscale è quindi in arrivo, proprio mentre l’anagrafe tributaria presenta anche venti rilevanti criticità nelle misure di sicurezza e nella qualità dei dati, riscontrate dall’Autorità Garante per la protezione dei dati personali (Privacy), che le ha segnalate in una lettera sia al direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, sia al ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, invitando a «intraprendere nell’immediato ogni sforzo utile a ridurre significativamente i rischi di accessi abusivi, coerentemente a quanto prescritto nel tempo dall’Autorità». “In merito alle notizie apparse con riguardo all’anagrafe tributaria e all’efficacia dei sistemi anti abuso si segnala che alcune delle criticità riportate dalla stampa sono state già risolte dall’Agenzia attraverso l’adozione di misure correttive introdotte seguendo una valutazione di priorità”, ha precisato un comunicato congiunto dell’Agenzia delle Entrate e della Commissione Parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria dopo un articolo apparso oggi sul Corriere della Sera dal titolo: “Allarme sicurezza per l’anagrafe tributaria”. “Ad esempio, – spiega il comunicato – a differenza di quanto riportato dalla stampa, da quest’anno per accedere alla dichiarazione precompilata sarà necessario inserire sia la password che il Pin; pertanto i dati personali del contribuente relativi alla precompilata stessa (compresi quelli sanitari) saranno visualizzabili solo con la cosiddetta procedura di sicurezza rafforzata, analogamente a quanto già previsto per il cassetto fiscale. Per altri rilievi, l’Agenzia ha elaborato un insieme di osservazioni, misure ed adeguamenti che sono stati già notificati alla competente Autorità Garante entro fine febbraio 2016, termine prescritto dalla Autorità stessa. L’Agenzia delle Entrate, nella gestione dell’anagrafe tributaria e nelle politiche di sicurezza indirizzate anche al partner tecnologico Sogei, ha da tempo intrapreso un percorso di adeguamento ai principi che ispirano la vigente normativa in materia di protezione dei dati personali raggiungendo elevati livelli di efficacia e efficienza”. “La Commissione di Vigilanza sull’anagrafe Tributaria – afferma il presidente, Gian Giacomo Portas – assicurerà come ha sempre fatto il presidio della sicurezza dei dati e la tutela della loro riservatezza per garantire i cittadini e la funzionalità dei servizi erogati dall’Agenzia, coinvolgendo sempre di più il Garante per la protezione dei dati personali”.

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L’operazione dell’anagrafe tributaria (Il Giornale, 8 marzo 2016)

Il Grande Fratello fiscale in arrivo

Cosa cambia rispetto a un anno fa? Se nel 2015 l’interscambio dati ha assunto una nuova veste, è da quest’anno che il sistema entra in piena attività. Insomma, il capo dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, potrà accedere a 128 banche dati nelle quali sarà enucleato ogni nostro vizio e ogni nostra virtù: l’anagrafe dei Comuni, il catasto, il Pubblico registro automobilistico, gli archivi Inps (assunzioni di dipendenti per le aziende ma anche quelle di colf e badanti),  le Scia (segnalazioni certificate di inizio attività, di prammatica per le ristrutturazioni), i verbali delle ispezioni della Finanza e così via.

Grazie ai dati sulla giacenza media e alla tracciabilità delle operazioni, però, si potrà effettivamente verificare se i nostri Unico e i nostri 730 si discosteranno, saranno «divergenti» (per citare il romanzo di Veronica Roth) rispetto al nostro tenore di vita. Un primo assaggio si è già avuto con l’Isee – l’indicatore della situazione economica – ritarato sul patrimonio immobiliare: un’innovazione che ha fatto saltare numerosi benefici per pensionati e universitari fuori sede, che hanno perso sussidi per la non autosufficienza o posti letto negli studentati a causa di una casa di proprietà.

“Il Garante ha riscontrato alcune significative problematiche nell’ambito di una recente attività ispettiva avviata all’esito di precise segnalazioni. In particolare, rispetto ad alcune prescrizioni formulate all’Agenzia nell’ambito di specifici provvedimenti, che risalgono addirittura al 2008, sono state riscontrate numerose ed importanti criticità riguardo a misure tecnologiche ed organizzative che non possono in alcun modo essere sottovalutate”, ha risposto ieri il garante della privacy Antonello Soro. “Peraltro, senza entrare nel dettaglio di un’istruttoria comunque complessa e che richiederà approfondimenti ulteriori, sorprendono le dichiarazioni secondo le quali tali criticità sarebbero già state risolte dall’Agenzia attraverso l’adozione di misure correttive. Ed invero, dai primi riscontri che abbiamo ricevuto l’Agenzia, senza aver messo in alcun modo in discussione i rilievi che sono stati formulati dalla nostra Autorità, ha manifestato la volontà di provvedere in futuro alla rimozione degli stessi. La tematica della sicurezza dei sistemi e delle informazioni che custodiscono vale per qualsiasi banca dati del Paese; a fortiori ancor di più per l’Anagrafe che rappresenta indubbiamente la più grande banca dati pubblica del Paese. Per questo, l’Autorità continuerà a lavorare affinché vengano garantiti i massimi livelli di sicurezza per impedire che possa essere violato anche un solo dato di un qualunque cittadino”.

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