Giuseppe Conte: il piano per rifondare il Movimento 5 Stelle

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-03-01

Ha chiesto carta bianca per ristrutturare e rilanciare il Movimento. Cambio del simbolo (magari anche del nome), virata verso un partito moderato e una sua segreteria. Beppe Grillo è con lui, l’ala di Caseleggio (forse) no

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“Bisogna aspettare, attendiamo il più possibile con il voto sul comitato direttivo. Diamo il tempo a Giuseppe di presentarci il suo progetto”. L’idea del fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo è chiara: mettiamo in stand-by la votazione su Rousseau che ha sancito la nascita di un direttorio a 5 per guidare i pentastellati, e diamo all’ex premier Giuseppe Conte la possibilità di presentarci il suo piano per ristrutturare e rilanciare l’M5s. In sostanza quello che è emerso dall’incontro di ieri all’hotel Forum di Roma è questo. Un vertice in cui i big erano tutti presenti: oltre al garante e all’ex presidente del Consiglio erano lì anche Luigi Di Maio, Vito Crimi, Paola Taverna & company. Ma il rumore più assordante è stata l’assenza di Davide Casaleggio, figlio di Gianroberto e proprietario di Rousseau, che non ha mai smentito chi lo ha descritto come contrario alla nuova piega che sta prendendo la creatura del padre. Ma Beppe ha rassicurato: “lo incontrerò”.

M5S: che cosa ha in mente Giuseppe Conte

L’ex premier – a cui è stato chiesto ufficialmente di entrare come leader –  immagina un nuovo Movimento, magari – e la butta lì – anche con un nuovo simbolo e (chissà) un nome aggiornato. Che siano il segnale di una vera e propria rottura col passato. Ma che potrebbe infastidire – e non poco – i più conservatori. Nella sua testa c’è anche l’impostazione di un rapporto diverso con Rousseau, da cui però già in molti volevano discostarsi: che il Movimento sia il Movimento, non c’è bisogno della piattaforma, se non per la condivisione delle idee con gli iscritti. Tra cui, peraltro, ancora non risulta l’ex premier, che mai si è registrato.

E, proprio ora, vuole attendere. Perché se gli sarà data carta bianca – come promesso dal Garante, che in lui vede l’unica speranza per i 5 Stelle – allora sì, prenderà in mano le redini del carro e sarà (ufficialmente) collocato a fianco di una fazione politica, ma che altrimenti rescinderebbe tutto con un: “arrivederci e grazie, amici come (e anche più) di prima”. L’impegno Conte lo ha preso, riscriverà il progetto, e, solo se approvato da tutti, allora lo porterà avanti. Lo dice nel suo intervento di ieri sulla terrazza dell’hotel della Capitale, parlando per circa 30 minuti. Sogna un Movimento più aperto, europeista, ambientalista, moderato, che non rinunci alla lotta alla corruzione, e a temi come la legalità e la transizione ecologica.

Se così sarà, allora cambierà tutto. Bisognerà riscrivere completamente lo Statuto, e il direttorio a 5 che avrebbe dovuto sostituire la figura del capo politico (nel tempo: Beppe Grillo, Luigi Di Maio, Vito Crimi ad interim) salterà. E, magari, nascerà una segreteria tutta sua, scelta proprio a Giuseppe Conte.

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