Politica
Conte attacca Salvini: “Intollerabile essere al governo e fingere di essere all’opposizione”
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2021-04-26
“Bisogna scegliere da che parte stare: se da quella di chi soffia sul fuoco o da quella di chi si rimbocca le maniche per spegnere l’incendio”
Ormai si sa: la Lega fa parte dell’esecutivo ed è tra i maggiori azionisti di questo governo, ma Matteo Salvini fa opposizione. Si intesta il merito delle riaperture, ma si scrolla di dosso quello delle chiusure, e, soprattutto, del coprifuoco (e lancia hashtag e raccolte firme dal nome #nocoprifuco). Perché? Lui dice che sia perché il fatto di stare al governo gli dia la possibilità di intervenire sulle scelte dell’esecutivo, e quindi è giusto che sostenga le sue battaglie e le promuova pubblicamente. Ma (e secondo noi a ragione), c’è qualcuno che dice che lo faccia per tenere due piedi in una scarpa: da una parte è lì con i suoi ministri a decidere sulle politiche italiane, dall’altra è invece al fianco dei suoi elettori, che di quelle stesse scelte sono scontenti. Ma soprattutto: dietro di lui, pronta a raccogliere il dissenso dell’elettorato sovranista, c’è Giorgia Meloni, che ramazza tutto ciò che la Lega di Salvini lascia indietro. Così, di certo, la pensa l’ex presiedente del Consiglio Giuseppe Conte, che oggi con un lungo post su Facebook ha deciso di intervenire sulla questione e dire la sua:
Da che parte stare? Dalla parte di chi soffia sul fuoco o dalla parte di chi prova a spegnere l’incendio? ⤵️ pic.twitter.com/okZz4K4qhr
— Giuseppe Conte (@GiuseppeConteIT) April 26, 2021
Governare in tempi di pandemia è una responsabilità dura, durissima. Si è costretti a intervenire con misure limitative di alcune pur fondamentali libertà costituzionali, a chiedere grandi sacrifici ai propri connazionali. Posso garantirvi che si tratta di scelte difficili, anzi difficilissime. Ma la responsabilità di governo impone di tutelare la salute dei cittadini oltreché di preservare il tessuto economico e sociale. E talvolta tutto questo si traduce in scelte a primo giudizio impopolari, poco adatte a chi in tempi di pandemia preferisce guardare alle tabelle dei consensi.
Una forza politica è libera di scegliere la via più comoda dell’opposizione, sperando di riuscire a intercettare il diffuso malcontento delle tante famiglie e imprese che stanno affrontando una durissima prova.
Oppure può decidere di condividere le responsabilità di governo, avendo così la possibilità, con i propri ministri, di sedere ai tavoli dove si formano le decisioni e orientare le scelte. Utilizzare la propria posizione per incassare onori e vantaggi, rifuggendo però oneri e responsabilità, è tanto facile quanto ingiusto e scorretto.
Per rispetto dei nostri concittadini che soffrono abbiamo tutti il dovere di essere trasparenti: è intollerabile in piena pandemia fingere di essere all’opposizione per cavalcare il malcontento dei cittadini e al tempo stesso assestarsi comodamente al vertice di ministeri importanti e sedersi tra i banchi della maggioranza per lucrare vantaggi, per appuntarsi medaglie e piantare bandierine.
Sia chiaro, nessuno qui esulta per un coprifuoco che dal periodo invernale si trascina alle ore 22. Si tratta di una forte limitazione alla libertà di circolazione, un sacrificio personale ed economico enorme per molti di noi. È una misura che non può che essere transitoria. Confidiamo tutti che possa essere rivista il più presto possibile, non appena l’andamento della curva epidemiologica lo permetterà. Ma sempre sulla base dei dati scientifici, applicando i criteri di adeguatezza e di proporzionalità.
Cosa faranno adesso i ministri leghisti? Si accoderanno ad apporre le proprie firme alla iniziativa propagandistica contro il coprifuoco lanciata ieri dal loro leader di partito, oppure si dissoceranno? Immagino che tutti i cittadini vorrebbero idealmente firmare non solo contro il coprifuoco, ma contro tutte le limitazioni e le sofferenze che questa pandemia ci sta procurando. Ma forse, prima di tutto, i cittadini pretendono dai propri governanti trasparenza e correttezza.
Bisogna scegliere da che parte stare: se da quella di chi soffia sul fuoco o da quella di chi si rimbocca le maniche per spegnere l’incendio.