In Finlandia il congedo parentale diventa paritario: 160 giorni per entrambi i genitori

di Asia Buconi

Pubblicato il 2022-09-06

Si tratta di una misura che, secondo il Governo finlandese, aiuterà a “conciliare meglio carriera e vita familiare”

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La premier finlandese Sanna Marin continua ad essere esempio di civiltà e, malgrado la pioggia di critiche piovutale addosso per gli ormai noti video che la ritraevano ballare a una festa privata, ha proseguito imperterrita la sua attività politica progressista, riuscendo a raggiungere nuovi ed esemplari traguardi, che si spera possano mettere a tacere una volta per tutte le malelingue.

L’ultimo è l’entrata in vigore della nuova legge sul congedo parentale. Si tratta di una misura volta a raggiungere una maggiore parità di genere, che in Finlandia permetterà ad entrambi i genitori di godere di 160 giorni a testa di congedo parentale, con la possibilità di trasferirne 63 al partner o a chi si prende cura del figlio/a. La legge sarà applicabile ai genitori dei bambini nati a partire dal 4 settembre 2022 o dei bambini presi in custodia a partire dal 31 luglio 2022.

Se non fosse abbastanza, è stato modificato pure il sistema dell’assenza retribuita: chi è in stato di gravidanza potrà godere in Finlandia di ulteriori 40 giorni di indennità prima di iniziare a recepire il pagamento dell’assegno parentale. Si tratta di misure che, secondo il Governo finlandese, aiuteranno a “conciliare meglio carriera e vita familiare”. Non si fa tra l’altro alcun riferimento al sesso dei genitori, il che implicitamente significa che le misure saranno valide per ogni modello di famiglia.

L’Italia non è la Finlandia di Sanna Marin: la situazione in materia di congedo parentale

In Italia la situazione è ben diversa da quella della Finlandia di Sanna Marin. Qui l’ultima riforma entrata in vigore il 13 agosto ha previsto l’aumento del congedo obbligatorio ai padri (biologici, adottivi o affidatari) da 3 a 10 giorni consecutivi (usufruibili anche in modo non continuativo), che salgono a 20 solo in caso di parto plurimo. Esiste pure il congedo parentale per 180 giorni, ma è retribuito solo al 30%. L’ultimo leader politico a esprimersi sulla questione è stato il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte che, in visita venerdì sera a Manfredonia per una tappa del tour elettorale “Dalla parte giusta”, ha detto: “Non tollereremo più che a un colloquio di lavoro a una donna venga chiesto se ha figli o vuole farne. E’ una domanda incivile e ci dobbiamo ribellare. Allora: congedo di paternità parificato a quello della donna di modo che quando ci sia un progetto di una nuova vita la coppia possa viverlo insieme”.

 

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