La conferenza dei terrapiattisti a Birmingham

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-05-04

La Teoria della Terra Piatta è una bufala, ma i terrapiattisti esistono davvero. Qualche giorno fa si sono radunati in Regno Unito e queste sono le cose che sono state dette per spiegare scientificamente che la Terra non è un geoide

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La teoria della Terra Piatta (Flat Earth in inglese) è una delle più bizzarre e affascinanti teorie del complotto che si possano trovare su Internet. Ci sono persone che credono – o dicono di credere – che il nostro pianeta non sia un geoide (ovvero uno sferoide leggermente schiacciato ai poli) ma un disco piatto. Tutto quello che ci hanno raccontato gli scienziati (e studiosi dell’Antichità come Aristotele ed Eratostene) è falso, frutto di un complotto globale volto a nascondere la verità alla gente.

Cos’è la Teoria della Terra Piatta

I motivi per cui i Poteri Forti hanno interesse a nascondere il fatto che la Terra sia piatta non sono chiari. E le credenze dei terrapiattisti del resto non sono in conflitto solo con la scienza “uffficiale” ma anche con altre verità teorie complottistiche come quella della “Terra Cava” secondo la quale il pianeta sarebbe vuoto e al suo interno abiterebbero esseri viventi senzienti. Inoltre – come aveva sarcasticamente puntualizzato in un tweet Elon Musk – la Terra sembrerebbe essere l’unico pianeta piatto. Sugli altri pianeti del sistema solare i terrapiattisti non hanno nulla da ridire.

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La questione – come si può intuire – è complessa. E fintanto che la discussione è confinata su Internet non è facile riuscire a capire il senso della teoria della Terra Piatta. Del resto c’è chi crede che i terrapiattisti non siano altro che un gruppo di troll davvero capaci. Ma la conferenza organizzata dalla Flat Earth Society a Birmingham (Regno Unito) lo scorso fine settimana sembra aver messo definitivamente la parola fine a questa ipotesi.

Chi c’era alla conferenza di Birmingham sulla Terra Piatta

Ci sono persone reali che realmente credono che la Terra sia piatta. Lo fanno, nel 2018, sulla scorta delle osservazioni di William Carpenter, che nel 1885 ha pubblicato il libro “A hundred proofs the Earth is not a Globe”, cento prove che la Terra non è un globo. Le “prove” si possono leggere sul sito della Flat Earth Society. Alla numero 33 Carpenter spiega che se la terra fosse sferica allora le persone nell’emisfero meridionale dovrebbero essere “assicurate” al suolo perché altrimenti cadrebbero. La forza di gravità – che Carpenter chiama “attraction” non viene presa in considerazione. Perché per i terrapiattisti la gravità non esiste, l’unica forza è invece l’elettromagnetismo.

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Quella di Birmingham è stata la prima conferenza dei terrapiattisti britannici ed ha suscitato una certa curiosità, ma non è certo la prima conferenza dove i terrapiattisti si sono confrontati nel mondo reale. La cosa davvero interessante è che nel panel dei relatori sostanzialmente nessuno aveva credenziali scientifiche. C’erano musicisti, padri di famiglia, imprenditori, graphic designer (una figura fondamentale per scoprire le manipolazioni delle immagini dallo spazio pubblicate dalla NASA), esperti di effetti speciali, studiosi di “sincretismo” e di cospirazioni, tutti che a tempo perso si dilettano di astronomia. Non c’erano invece astrofisici, astronomi e fisici di professione, ovvero le persone più titolate a parlare dell’argomento.

Cupole, muri di ghiaccio, pilastri galattici e Pac Man

Ma del resto questa non è una prerogativa di chi organizza conferenze sulla Terra Piatta, come ha dimostrato di recente Davide Barillari con il suo tavolo sulla riforma della legge vaccinaleHarry T Dyer, che ha seguito per The Conversation lo streaming della conferenza, ha raccontato che non si è trattato un raduno di quattro gatti ma che la conferenza è stata a suo modo un successo visto che a parteciparvi c’erano almeno 200 persone.

I terrapiattisti non hanno una teoria unica per spiegare come possa funzionare la Terra Piatta. I “modelli” sono molteplici e sono tutti frutto di “osservazioni individuali” c’è chi ritiene che il disco sia sotto una “cupola” oppure che sia circondato da pareti di ghiaccio. Altri invece ritengono che la Terra poggi su tartarughe (un aneddoto simile è raccontato anche da Stephen Hawking nel suo “Dal big bang ai buchi neri”) oppure su colossali pilastri. Nemmeno la forma della Terra è chiara, c’è chi dice che è un disco rotondo mentre altri sostengono sia quadrata.

Il più interessante – racconta il Telegraph – è quello del Pac Man effect. La teoria è stata presentata da Darren Nesbit e serve a spiegare come mai una volta che una persona arriva al “bordo” del disco  (viaggiando da Ovest verso Est o viceversa) non cade nel vuoto cosmico ma riesce a tornare al punto di partenza. Per Nesbit è come in Pac Man, dove quando il personaggio del gioco arriva al bordo destro dello schermo si ritrova “catapultato” al margine sinistro. Lo spazio-tempo, ha spiegato, si contrae ai margini della Terra per rendere possibile questa specie di passaggio dimensionale. Non resta quindi che attendere un raduno dei terrapiattisti dell’emisfero meridionale, solo così potremo sciogliere uno dei misteri più inquietanti: la non esistenza dell’Australia.

 

 

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